«Potrete ingannare tutti per un po’, qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre» - Abraham Lincoln -

domenica 22 agosto 2010

MK-ULTRA Project


Premessa:

Sinceramente, non so quanti di voi siano in grado di comprendere la reale pericolosità di questo progetto, ma voglio mettervi di fronte all'evidenza che, purtroppo, ad oggi, potremmo essere già tutti parte integrante di questo progetto; la TV, le potenti droghe che circolano, la musica che ascoltiamo, potrebbero essere tutte metodologie di "programmazione" del nostro cervello, da usare a seconda degli scopi che possano prefiggersi a seconda delle esigenze.

Con questo non voglio dire che siamo tutti sicuramente programmati, voglio dire che potenzialmente potremmo esserlo, e che questo progetto, sparito nel nulla, sicuramente non fu mai abbandonato, anzi, probabilmente avrà percorso un processo evolutivo che ancora è sconosciuto, ma quello che sappiamo riguardo alle informazioni che abbiamo, è che questo progetto, può letteralmente, comandare un individuo attraverso la manipolazione mentale programmata.

Inoltre, come noterete nel Film che suggerisco alla fine della documentazione, potrebbe, il microchip RIFD, appartenere al progetto e programmare la nostra mente senza che nessuno ci induca, attraverso percorsi psicologici, alla programmazione, infatti, come si evince dalla trama del Film si può capire come attraverso il pretesto medico sia stato impiantato il chip per la programmazione, utilizzando come pretesto, una vaccinazione.

La reale pericolosità di questo progetto è un dato di fatto che potrebbe trovare riscontri nei fatti di cronaca quotidiani, senza apparente motivazione che possa legare il fatto di cronaca al progetto.

Progetto MKULTRA, o MK-ULTRA, era il nome in codice per un programma di ricerca super segreto della CIA sul controllo mentale e l’utilizzo della chimica per gli interrogatori che è iniziato nei primi anni ‘50 ed ha continuato quantomeno fino alla fine degli anni ‘60.

Ci sono molte prove che il progetto ha avuto a che fare con l’uso non autorizzato (da chi ne era oggetto) di molti tipi di droga, così come altre metodologie, per manipolare gli stati mentali degli individui ed alterare le loro funzioni cerebrali.

Il progetto MK-ULTRA è stato inizialmente portato all’attenzione del grande pubblico nel 1975 dal Congresso degli Stati Uniti, in seguito alle investigazioni di una commissione interna (Church Committee) e da una commissione presidenziale nota come la Commissione Rockefeller.
Gli sforzi investigativi sono stati intralciati dal fatto che il direttore della CIA Richard Helms ha ordinato la distruzione di tutti i documenti del MKULTRA nel 1973.
Sebbene la CIA insista che gli esperimenti come quelli del MKULTRA siano stati abbandonati, Victor Marchetti (un veterano della CIA da 14 anni) ha affermato in varie interviste che la CIA conduce regolarmente campagnie di disinformazione e che le ricerche della CIA sul controllo della mente non si sono mai fermate. In una intervista del 1977, Marchetti ha specificatamente definito la posizione della CIA sull’abbandono del MKULTRA una “storia di copertura”.

Al senato nel 1977, il Senatore Ted Kennedy ha detto:
Il Vice-Direttore della CIA ha rivelato che più di trenta università ed istituzioni sono state coinvolte in un “esteso programma di testing e sperimentazione” che ha incluso la somministrazione segreta di droghe su ignari cittadini di ogni livello sociale, compresi nativi americani e stranieri. Molti di questi test hanno coinvolto la somministrazione di LSD ad ignari soggetti in situazioni sociali. Almeno una morte, quella del Dr. [Frank] Olson, è risultata da queste attività. L’Agenzia stessa riconosce che questi test hanno avuto poco significato scientifico. Gli agenti adibiti al controllo non erano osservatori scientifici qualificati.”

Nome e Origini
Il progetto utilizza volutamente un nome in codice della CIA formato dalle lettere MK (che stanno a significare che il progetto è stato finanziato dalla Divisione dei Servizi Tecnici dell’agenzia) seguito dalla parola “ULTRA”, presa arbitrariamente dal dizionario. Altri nomi in codice correlati includono MKNAOMI (su cui tornerò in un altro articolo; basti pensare che gli si attribuisce la “creazione” in laboratorio dell’AIDS) e MKDELTA.
Prima di esso, c’erano già stati molti altri progetti segreti del governo degli Stati Uniti per studiare il controllo della mente, gli interrogatori, le modificazioni del comportamento e argomenti annessi; tra questi segnalo il Progetto CHATTER (stabilito nel 1947) e il Progetto BLUEBIRD (stabilito nel 1950) che è stato rinominato Progetto ARTICHOKE nel 1951.
Diretto dal Dr. Sidney Gottlieb, MKULTRA è partito per ordine del direttore della CIA Allen Dulles il 13 Aprile del 1953, principalmente in risposta alle tecniche di controllo mentale sovietiche, cinesi e nord-coreane usate sui prigionieri statunitensi della guerra in Korea. La CIA voleva usare metodi simili sui propri prigionieri. La CIA era anche interessata nell’essere capace di manipolare Leader stranieri con tali tecniche e c’è la prova che ha inventato un gran numero di differenti piani per drogare Fidel Castro.
Gli esperimenti sono stati generalmente condotti senza la conoscenza o il consenso dei soggetti.
Nel 1964, il progetto è stato rinominato MKSEARCH. Il progetto ha cercato di produrre un siero della verità “perfetto” da usare negli interrogatori con spie sovietiche durante la Guerra Fredda e generalmente per esplorare qualunque altra possibilità di Controllo della Mente.
Dato che molti documenti del MKULTRA sono stati deliberatamente distrutti nel 1973 per ordine dell’allora direttore della CIA Richard Helms, è stato difficile, se non impossibile, per gli investigatori ottenere un quadro completo degli oltre 150 sotto-progetti finanziati dal MKULTRA e relativi programmi della CIA.

Obiettivi
L’Agenzia ha fatto confluire milioni di dollari in studi per indagare dozzine di metodi di influenzare e controllare la mente. Un documento MKULTRA del 1955 da un’indicazione della grandezza e dell’ampiezza dello sforzo; questo documento fa riferimento allo studio di un assortimento di sostanze per l’alterazione mentale descritte come segue:
sostanze capaci di promuovere pensiero illogico ed impulsività al punto che il ricevente possa essere discreditato in pubblico.

1 - sostanze capaci di incrementare l’efficienza mentale e della percezione.
2 - sostanze capaci di incrementare l’efficienza mentale e della percezione.
3 - materiali che possono prevenire o contrastare gli effetti intossicanti dell’alcool.
4 - materiali che possono promuovere l’effetto intossicante dell’alcool.
5 - materiali capaci di produrre i segni ed i sintomi di malattie note in maniera reversibile, tali da essere usate per simulare/indurre determinati disturbi, etc.
6 - materiali capaci di rendere l’induzione ipnotica più semplice o in alternativa capaci di amplificarne l’utilità.
7 - sostanze capaci di aumentare la capacità degli individui di resistere alla privazione, tortura, e coercizione durante interrogatori ed i cosiddetti “lavaggi del cervello”.
8 - materiali e metodi fisici capaci di produrre amnesia per eventi precedenti e durante il loro uso.
9 - metodi fisici di produrre shock e confusione per periodi di tempo prolungati e possibilità di farlo segretamente.
10 - sostanze che producono disabilità fisiche come paralisi alle gambe, anemia acuta, etc.
11 - sostanze che producono euforia “pura” senza conseguente let-down.
12 - sostanze che alterano la struttura della personalità in modo tale che la tendenza del ricevente a divenire dipendente da un’altra persona sia amplificata.
13 - un materiale che causa confusione mentale tale che in individuo sotto la sua influenza trovi difficile mantenere una menzogna in seguito a domande.
14 - sostanze capaci di abbassare l’ambizione e la generale efficienza lavorativa di uomini quando somministrata in quantità non evidenziabili.
15 - sostanze che promuovono debolezza o distorsione della capacità visiva o delle facoltà auditive, preferibilmente senza danni permanenti.
16 - una pillola knockout che possa essere somministrata in bevande, cibo, sigarette, così come vaporizzata, etc., che sia sicura da utilizzare, fornendo un’amnesia massima
17 - un materiale che possa essere amministrato subdolamente per le vie sopracitate e che in piccolissime quantità renda impossibile per un uomo compiere una qualsivoglia attività.

Budget
Una disposizione segreta ha garantito una percentuale del budget CIA. Al direttore del MKULTRA è stato garantito il 6% del budget operativo della CIA nel 1953, senza doverne rendere conto.

Esperimenti
I documenti della CIA suggeriscono che i contesti “chimici, biologici e radiologici” sono stati investigati con lo scopo del controllo della mente, come parte del MKULTRA.

LSD
I primi studi erano focalizzati sull’LSD, che più tardi andrà a dominare molti programmi dell’MKULTRA.
Gli esperimenti includevano la somministrazione di LSD ad impiegati della CIA, personale militare, dottori, altri agenti governativi, prostitute, pazienti psichiatrici e normali individui della popolazione per studiare le loro reazioni. L’LSD e le altre droghe erano generalmente somministrate senza il consenso e la consapevolezza dei soggetti (una violazione del Codice di Norimberga che gli Stati Uniti avevano giurato di seguire dopo la Seconda Guerra Mondiale).
I tentativi di “reclutamento” dei soggetti erano spesso illegali, anche ignorando il fatto che si stavano somministrando delle droghe (per quanto l’uso dell’LSD, ad esempio, era ancora legale negli Stati Uniti fino al 6 Ottobre del 1966). Nella Operazione “Midnight Climax”, la CIA ha ottenuto accordi con diversi bordelli per ottenere una selezione di uomini che sarebbero stati troppo imbarazzati per parlare degli eventi. Questi uomini sono stati drogati con LSD, e questi bordelli sono stati equipaggiati con specchi “magici” (che permettessero di osservare senza essere visti) e tutte le “sessioni” venivano filmate per essere successivamente viste e studiate.
La partecipazione di alcuni soggetti era consenziente, e nella maggior parte di questi casi, i soggetti erano coinvolti in esperimenti ancora più estremi. In un caso, ai volontari è stata somministrata LSD per 77 giorni consecutivi.
La LSD è stata successivamente abbandonata dai ricercatori dell’MKULTRA per i suoi effetti troppo imprevedibili. Sebbene delle informazioni utili sono state ottenute attraverso interrogatori a soggetti sotto LSD, non era raro che l’effetto più evidente fosse la convinzione del soggetto di resistere ad ogni forma di interrogatorio o tortura fisica.

Altre droghe
Un’altra tecnica che è stata investigata interessava l’utilizzo contingente di un barbiturico IV in un braccio ed un’amfetamina IV nell’altro. I barbiturici venivano inizialmente rilasciati nel soggetto, e non appena questo iniziava ad addormentarsi, venivano rilasciate le amfetamine. I soggetti iniziavano a farfugliare cose senza senso ed era spesso possibile fare domande ed ottenere risposte utili.
Altri esperimenti hanno coinvolto l’uso d’eroina, morfina, temazepam (usato sotto il nome in codice MKSEARCH), mescalina, psilocibina, scopolamina, marijuana, alcool e pentotal sodico.

Ipnosi
I documenti declassificati dell’MKULTRA indicano che l’ipnosi è stata studiata fin dai primi anni ‘50. Gli obiettivi degli esperimenti includevano: la creazione di “ansia ipnoticamente indotta”, “incrementare ipnoticamente la capacità di apprendere e richiamare concetti complessi sotto forma scritta”, studiare l’ipnosi da un punto di vista poligrafico, “incrementare ipnoticamente la capacità di osservare e richiamare disposizioni complesse di oggetti fisici” e studiare “la relazione tra personalità e suscettibilità all’ipnosi”.

Esperimenti canadesi
Gli esperimenti sono stati esportati in Canada quando la CIA ha reclutato il medico scozzese Donald Ewen Cameron, creatore del concetto di “psychic driving”, che la CIA trovava particolarmente interessante. Cameron sperava di poter curare la schizofrenia cancellando le memorie esistenti e ricostruendo completamente la psiche. Lui si spostava da Albany (New York) a Montreal ogni settimana per lavorare al l’Allan Memorial Institute della McGill University ed è stato pagato 69,000 dollari dal 1957 al 1964 per svolgerci gli esperimenti dell’MKULTRA.
In aggiunta all’LSD, Cameron ha anche fatto esperimenti sia con varie droghe paralitiche che con terapie elettroconvulsive da 30 a 40 volte della normale potenza. I suoi esperimenti di “psychic driving” consistevano nel mettere i soggetti in un coma indotto da droghe per settimane alla volta (in un caso fino a 3 mesi) mentre venivano fatti ascoltare al soggetto dei nastri con un rumore costante o affermazione ripetutte. I suoi esperimenti sono stati generalmente effettuati su pazienti che erano entrati nell’istituto per problemi minori come disordini d’ansia e depressione post-parto, molti dei quali hanno poi avuto danni permanenti in seguito alle sue azioni. I suoi trattamenti portavano le vittime a incontinenza, amnesia, incapacità di parlare, dimenticare i genitori, e pensare che i ricercatori fossero i suoi stessi genitori. Il suo lavoro è stato ispirato e svolto parallelamente allo psichiatra inglese William Sargant all’ospedale di St Thomas di Londra e al Belmont Hospital di Surrey, che ha anch’esso sperimentato ampiamente e causando molti danni sui suoi pazienti senza il loro consenso e che era ugualmente coinvonto con i Servizi Segreti.
E’ stato durante questo stesso periodo che Cameron è divenuto noto a livello mondiale come il primo chairman dell’Associazione Mondiale Psichiatrica così come presidente delle associazioni psichiatriche Americana e Canadese. Cameron è stato anche membro del tribunale medico di Norimberga appena un decennio prima.

Rivelazione
Nel 1973, Il direttore della CIA Richard Helms ha ordinato che tutti i documenti dell’MKULTRA fossero distrutti. In seguito al suo ordine la maggior parte dei documenti della CIA riguardanti il progetto sono stati distrutti, rendendo così impossibile un’investigazione completa dell’MKULTRA.
Nel Dicembre del 1974, il New York Times ha informato che la CIA aveva condotto attività domestiche illegali, inclusi esperimenti sui cittadini americani, durante gli anni ‘60. Questo fatto ha fatto aprire un’inchiesta dal Congresso degli Stati Uniti, attraverso la Commissione Church, e da una commissione presidenziale nota come Commissione Rockefeller che ha guardato nelle attività domestiche della CIA, FBI e agenzie militari legate all’intelligence.
Nell’estate del 1975, i rapporti della Commissione Church e della Commissione Presidenziale Rockefeller hanno rivelato al pubblico per la prima volta che la CIA e il Dipartimento di Difesa avevano condotto esperimenti su soggetti umani non consenzienti come parte di un vasto programma per influenzare e controllare il comportamento umano attraverso l’uso di droghe psicoattive come LSD e mescalina e altri mezzi chimici, biologici o psicologici. Hanno anche rivelato che almeno un soggetto è morto dopo la somministrazione di LSD.
La commissione che ha investigato su questo progetto della CIA, direttadal Senatore Frank Church, ha concluso che “il precedente consenso agli esperimenti non è stato ottenuto da alcun soggetto”. La commissione ha anche sottolineato che “gli esperimenti portati avanti da questi ricercatori [..] fanno emergere la decisione dalle agenzie di non fissare linee guida per gli esperimenti.”
Seguendo le raccomandazioni della Commissione Church, il Presidente Gerald Ford nel 1996 ha emesso il primo Ordine Esecutivo sulle Attività d’Intelligence che, tra le altre cose, ha proibito “sperimentazioni con droghe su soggetti umani, eccetto che con consenso informato, in forma scritta e testimoniato da terzi disinteressati” ed in accordo con le linee guida emesse dalla Commissione Nazionale. Ordini conseguenti del Presidente Carter e Reagan hanno esteso la direttiva per applicarla a qualunque sperimentazione umana.
Sulla base delle rivelazioni sugli esperimenti CIA, sono emerse storie analoghe riguardanti gli esperimenti dell’Esercito degli Stati Uniti. Nel 1975 la Segreteria dell’Esercito ha istruito l’Ispettore Generale dell’Esercito di indagare. Tra i ritrovamenti dell’Ispettore Generale c’è stato un promemoria del 1953, scritto a mano , dell’allora Segretario della Difesa Charles Erwin Wilson (Il cosiddetto “Wilson Memo”). Il Wilson Memo, in accordo ai protocolli del Codice di Norimberga, ordinava che solo i volontari fossero utilizzati nelle operazioni sperimentali condotte nelle forze armate statunitensi. In risposta all’indagine dell’Ispettore Generale, il Wilson Memo è stato declassificato nel 1975.
Riguardo agli esperimenti con le droghe all’interno dell’Esercito, l’Ispettore Generale ha trovato che “la prova riflette chiaramente che ogni considerazione medica possibile è stata osservato da ricercatori professionisti nei Laboratori di Ricerca Medica”. Comunque l’Ispettore Generale ha anche trovato che i requisiti ordinati da Wilson nel suo promemoria del 1953 sono stati seguiti solo parzialmente; ha infatti conclso che ” i volontari non erano completamente informati, come richiesto, prima della loro partecipazione; ed i metodi di procurare i loro servizi, in molti casi, apparivano non essere in accordo con l’intento delle politiche del Dipartimento dell’Esercito sull’uso di volontari nelle ricerche”.
E’ stato trovato che altre branche delle forze armate statunitensi, come l’Air Force ad esempio, non hanno aderito alle stipulazioni del Wilson Memo in merito di sperimentazioni volontarie sulle droghe.
In Canada, il problema ha richiesto molto più tempo per venire a galla, divenendo noto ampiamente sono nel 1984 grazie ad un programma informativo della CBC, “The Fifth Estate”. S’è appreso che non solo la CIA aveva finanziato gli sforzi del Dottor Cameron, ma cosa più sconvolgente, il governo Canadese ne era pienamente a conoscenza ed aveva successivamente fornito altri 500.000 dollari di finanziamento per continuare gli esperimenti. Questa rivelazione ha fatto deragliare gli sforzi delle vittime di denunciare la CIA come avevano fatto le loro controparti statunitensi, ed il governo Canadese ha stabilito, privatamente e fuori dalle aule del tribunale, un rimborso di 100.000 dollari per ognuna delle 127 vittime.

Il Rapporto dell’Ufficio di Contabilità Generale degli Stati Uniti
L’Ufficio di Contabilità Generale degli stati Uniti ha emesso un rapporto il 28 Settembre del 1994, che dichiarava come, tra il 1940 e il 1974, il Dipartimento di Difesa e altre Agenzia di Sicurezza Nazionale avevano studiato migliaia di soggetti umani con test ed esperimenti in cui erano coinvolte sostanze pericolose e nocive.
Una citazione dallo studio:
[..] Lavorando con la CIA, il Dipartimento di Difesa ha dato droghe allucinogene a migliaia di soggetti “volontari” negli anni ‘50 e ‘60. Oltre all’LSD, l’esercito ha anche testato quinuclidinyl benzilate, un allucinogeno il cui nome in codice era BZ. (Nota 37) Lolti di questi test sono stati condotti nel cosiddetto programma MKULTRA, stabilito per contrastare i progressi percepiti nelle tecniche di lavaggio del cervello di Cinesi e Sovietici. Tra il 1953 e il 1964, il programma conteneva 149 progetti che coinvolgevano test con droghe ed altri studi su ignari soggetti umani..

Morti
Harold Blauer, un giocatore di tennis professionista di New York, è morto in seguito di un esperimento segreto militare che coinvolgeva MDA.
Frank Olson, un biochimico dell’Esercito degli Stati Uniti e ricercatore in armi biologiche, è stato sottoposto a somministrazioni di LSD senza la sua conoscenza o consenso nel 1953 come parte di un esperimento CIA, ed ha misteriosamente commesso suicidio una settimana dopo un grave episodio psicotico. Un dottore della CIA, assegnato a monitorare la guarigione di Olson ha dichiarato di essere addormentato in un altro letto di una stanza d’albergo a New York, quando Olson è saltato giù dalla finestra.
Il figlio di Olson contesta questa versione dei fatti, e sostiene che suo padre è stato ucciso per la sua conoscenza di spesso-letali tecniche d’interrogazione impiegate dalla CIA in Europa, usate sui prigionieri durante la Guerra Fredda. Il corpo di Frank Olson è stato riesumato nel 1994, facendo emergere particolari ferite al cranio che indicavano come fosse stato portato ad incoscienza prima di essere “fatto uscire” dalla finestra.
L’indagine interna della CIA, di contro, dichiara che Gottlieb ha condotto l’esperimento con la conoscenza di Olson, sebbene ne Olson ne gli altri uomini che avevano preso parte all’esperimento fossero informati dell’esatta natura della droga fino a 20 minuti dopo la loro ingestione. Il rapporto suggerisce inoltre che Gottlieb è stato tuttavia richiamato, dato che ha fallito nel prendere in considerazione le già-diagnosticate tendenze suicide di Olsen, che potrebbero essere state amplificate dall’LSD.

Problemi legali del consenso informato
Le rivelazioni riguardo la CIA e l’Esercito hanno spinto diversi soggetti o sopravvissuti a fare causa contro il governo federale per avere condotto esperimenti illegali. Sebbene il governo avesse aggressivamente, e talvolta con successo, cercato di evitare responsabilità, molti parti lese hanno ricevuto compensi in seguito a ordini giudiziari o accordi privati, o atti del Congresso. La famiglia di Frank Olson ha ricevuto 750.000 dollari da uno speciale atto del Congresso, e sia il Presidente Ford che il direttore della CIA William Colby hanno incontrato la famiglia di Olsen per scusarsi pubblicamente.
Precedentemente, la CIA e l’Esercito ha attivamente e con successo cercato di nascondere le informazioni incriminanti, anche per aver segretamente fornito risarcimenti alle famiglie. Un soggetto della sperimentazione con le droghe, James Stanley, un sergente dell’Esercito, ha portato avanti una importante, seppure senza successo, causa. Il governo ha sostenuto che Stanley era escluso da dare vita ad un’azione legale – nota come Feres Doctrine, dopo un caso della Corte Suprema del 1950, tra Feres e Stati Uniti – che proibisce ai membri delle Forze Armate di denunciare il governo per qualunque danno che gli poteva essere inflitto come “incidente di servizio”.
Nel 1987, la Corte Suprema ha affermato questa difesa in una decisione “5 a 4″ che ha annullato il caso Stanley. La maggioranza ha sostenuto che è in gioco la disciplina militare. In disaccordo, il giudice William Brennan ha chiaramente sostenuto che la necessità di preservare la disciplina militare non dovrebbe proteggere il governo dalla responsabilità e la punizione per le gravi violazioni dei diritti costituzionali:
Le sofferenze mediche a Norimberga nel 1947 hanno profondamente impressionato il mondo che la sperimentazione con soggetti umani inconsapevoli è moralmente e legalmente inaccettabile. Il Tribunale Militare degli Stati Uniti ha stabilito il Codice di Norimberga come standard per giudicare gli scienziati tedeschi che avevano sperimentato con soggetti umani [..] Sfidando questo principio, gli ufficiali militari d’intelligence [..] hanno iniziato a testare clandestinamente sostanze biologiche e chimiche, tra cui LSD.
Giudice Sandra Day O’Connor, scrivendo in un dissenso separato, ha affermato:
Nessuna regola creata giuridicamente dovrebbe isolare dalla responsabilità l’involontaria e inconsapevole sperimentazione umana che si presume essersi svolta in questo caso. Difatti, come il Giudice Brennan osserva, gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo strumentale nella persecuzione criminale degli ufficiali Nazisti che hanno sperimentato con soggetti umani durante la Seconda Guerra Mondiale, e gli standard dei Tribunali Militari di Norimberga sviluppati per giudicare il comportamento degli imputati hanno affermato che “il consenso volontario dei soggetti umani è assolutamente essenziale [..] per soddisfare i concetti morali, etici e legali”. Se questo principio viene violato, il minimo che la società può fare è assicurarsi che le vittime vengano rimborsate, nel miglior modo possibile, dai responsabili.
Questo è l’unico caso della Corte Suprema che chiama in causa l’applicazione del Codice di Norimberga per sperimentazioni portate avanti dal governo statunitense. E mentre la causa è stata senza successo, le opinioni di disaccordo hanno messo l’Esercito – e di conseguenza l’intero governo – sull’avviso che l’uso di individui senza il loro consenso è inaccettabile. L’applicazione limitata del Codice di Norimberga negli Stati Uniti non sottrae dai principi che espone, specialmente alla luce di storie di fallimento nell’aver seguito questi principi, come appare dai media e dalla letteratura professinale durante gli anni ‘60 e ‘70 e le politiche eventualmente adottate nella metà degli anni ‘70.
In un altra causa legale, Wayne Ritchie, un ex-maresciallo degli Stati Uniti, ha accusato la CIA di avere “corretto” il suo cibo e le sue bevande con l’LSD in una festa di natale nel 1957. Mentre il governo ha amesso che, in quel periodo, drogava individui senza il loro consenso, il giudice Marilyn Hall Patel afferma che Ritchie non può provare che lui è stata una delle vittime dell’MKULTRA, ed ha pertanto chiuso il caso nel 2007.

Entità della partecipazione
44 tra College e Università Americane, 15 tra fondazioni di ricerca/compagnie chimiche o farmaceutiche, 12 ospedali o cliniche (oltre a quelle associate con le università), e 3 prigioni sono note per avere partecipato nel programma MKULTRA.

Soggetti Celebri
Prove considerevoli supportano la tesi che l’Unabomber Theodore Kaczynski ha partecipato negli esperimenti MKULTRA promossi dalla CIA e condotti presso l’Università di Harvard da Henry A. Murray, un professore in Relazioni Sociali, dall’autunno del 1959 fino alla primavera del 1962. Kaczynski è stato soggetto di un “esperimento disturbante ed eticamente indifendibile su 22 studenti universitari”. Kaczynski era un precoce, intelligente, ben educato, impressionabile, sedicenne quando ha iniziato la sua partecipazione; ed il suo nome in codice era “Lawful” (= Legale/Lecito). Anni dopo, è emerso come un terrorista, che è stato condannato a vita senza la possibilità di parola.

Merry Prankster Ken Kesey, autore di Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo (One Flew Over The Cuckoo’s Nest), è stato un volontario degli esperimenti dell’MKULTRA mentre uno studente alla Stanford University. L’ingestione di LSD di Kesey durante questi esperimenti l’hanno portato direttamente alla sua vasta promozione delle droghe ed il conseguente sviluppo della cultura hippie.
Alcuni attribuiscono al progetto MKULTRA l’omicidio di Robert F. Kennedy. Ci sono infatti prove e testimonianze che l’assassino, Sirhan Sirhan, è stato oggetto di controllo mentale. Recentemente questi punti di vista sono diventati più popolari dopo le prove fornite dall’avvocato di Sirhan, Lawrence Teeter, l’11 giugno 2003, intervistato sulla radio KPFA 94.1, presso il Guns & Butter show (MP3 in inglese disponibile qui).
Dopo che Leo Ryan (un politico americano “scomodo”) è stato ucciso a Jonestown, suo figlio ha aperto una causa in cui accusava la CIA di operare a Jonestown come parte del loro programma MKULTRA, e che Richard Dwyer, il vicesegretario dell’Ambasciata Statunitense che ha organizzato il viaggio per conto di Ryan, era un agente CIA. L’azione legale è stata terminata per ragioni che non sono mai state rese pubbliche, e la maggior parte delle documentazioni governative statunitensi riguardanti Jonestown restano a tutt’oggi sigillate.

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Fonte: http://www.unknown.it/controinformazione/progetto-mkultra/




Film sul progetto MK-ULTRA

Interessante Film che illustra le potenzialità del progetto MK-ULTRA e della metodologia di programmazione degli esseri umani.
Infatti nel film, si denota come l'individuo venga programmato attraverso un chip sottocutaneo a sua insaputa, introducendolo attraverso il pretesto medico quale la vaccinazione.

Il Film in questione si chiama; The Kovak Box, e potete trovarlo in versione completa a questo indirizzo: http://watch.altervista.org/blog/?p=17835#more-17835

domenica 15 agosto 2010

Glutammato ed aspartame: la nocività






Non puoi criticare … cose inerenti il cibo, perché hanno la capacità di insabbiare qualsiasi organo di informazione: riviste sulla salute, giornali, quotidiani, etc.
Gli unici organi di informazione che sfuggono restano la radio e internet.
... Non ha importanza quanto un giornale voglia dire la verità… non lo farà mai.
Questa è la pressione alla quale è sottoposta la gente.
dr. Russel Baylock

Mike Adams del sito newstarget.com intervista il dott. Russel Blaylock.
Da www.identiavvelenati.com – 22 giugno 2007

M: Vorrei esplorare alcuni aspetti delle cose sulle quali lei sta lavorando.
Credo che i lettori conoscano le basi sia del glutammato che dell’aspartame, ma potrebbe riassumerci quanto è stato scritto sulle eccitotossine?
B: E’ stato scoperto che le eccitotossine aumentano notevolmente lo sviluppo del cancro e delle metastasi. Un ricercatore infatti ha rilevato che, quando le cellule cancerogene vengono esposte al glutammato, diventano più mobili, e si ottiene lo stesso effetto col glutammato monosodico.
Anch’esso rende le cellule cancerogene più mobili, e facilita le metastasi.
Le cellule cancerogene esposte al glutammato monosodico sviluppano delle estensioni dette “pseudopodia” o “falsi piedi”, e cominciano a spostarsi per i tessuti.
Ciò è una delle prime manifestazioni cancerogene. (1)
Aumentando la dose di glutammato, il cancro si estende come un incendio, ma quando lo si blocca, anche la crescita del cancro rallenta. I ricercatori hanno fatto degli esperimenti nei quali hanno osservato che bloccare l’uso del glutammato, in contemporanea a farmaci convenzionali quali la chemioterapia, ha funzionato molto bene, ha aumentato gli effetti dei farmaci anti-cancro.

M: Non c’è uno studio recente che sostiene la tesi della correlazione tra leucemia e aspartame?
B: Sì. Quello studio italiano (realizzato dal centro di ricerca Istituto B.Ramazzini di Bologna, ndr) è stato fatto davvero bene. Era uno studio di un intero periodo di vita, cosa molto importante con questo tipo di tossine. I ricercatori hanno alimentato le cavie
con aspartame per tutta la loro vita, e le hanno fatte morire naturalmente.
…esso agisce come co-cancerogeno o cancerogeno primario.
Molto probabilmente, è un effetto della formaldeide. Quello che ha rilevato lo studio italiano è che se si prendono le stesse cavie e le si espongono alla formaldeide agli stessi dosaggi, sviluppano gli stessi tipi di leucemia e linfoma. Se si guarda alla ricerca Trocho condotto in Spagna un paio di anni fa, si vede che ciò che scoprirono è che marcando radioattivamente l’aspartame si poteva vedere la formaldeide legarsi al DNA.
Noi sappiamo che quando la formaldeide si lega al DNA è poi molto difficile rimuoverla. Può stare lì per molto tempo. Questo significa che se tu oggi bevi una sola Diet Coke o una qualsiasi cosa dolcificata col Nutra Sweet, accumuli giorno dopo giorno una sostanza dannosa. Stai eventualmente mettendo su questa base per la formazione del cancro e una volta che lo scopri, l’acido aspartico fa sì che il cancro si sviluppi molto più rapidamente. Hai un doppio effetto: causa il cancro e lo fa sviluppare più velocemente.

M: A dispetto dell’evidenza scientifica, come ha fatto l’industria a sopprimere queste informazioni e a mantenere l’uso di questa sostanza nel cibo legale?
B: Donald Rumsfeld è uno di quelli che ha fatto molta pressione, quando era tra i dirigenti della G.D. Searle, una divisione della NutraSweet. L’ha fatto approvare con procedimenti regolari, ma una volta approvato, il governo non voleva ammettere di aver sbagliato. E continua a insabbiare, come per il fluoro e per il latte.
Non puoi criticare la questione del latte, o altre cose inerenti il cibo, perché hanno la capacità di insabbiare qualsiasi organo di informazione: riviste sulla salute, giornali, quotidiani, etc. Gli unici organi di informazione che sfuggono restano la radio e internet. I blog possono dire la verità.
Non ha importanza quanto un giornale voglia dire la verità… non lo farà mai.
Questa è la pressione alla quale è sottoposta la gente. Se anche tu avessi un bravo giornalista che vuole scrivere la storia, il suo editore si imporrà e lo bloccherà.
Vedi questo in giornali tipo il Journal of Clinical Nutrition o il giornale americano College of Nutrition. Vai a vedere chi li sostiene: la Monsanto , che è sponsorizzata dalla Searle. Loro non vogliono pubblicare articoli che facciano infuriare la loro principale fonte di sostentamento.

M: E’ la fosca alleanza tra comunità scientifica e affari.
B: Vero. (Ad esempio)abbiamo scoperto che fuori dal cervello ci sono numerosi ricettori del glutammato in tutti gli organi e i tessuti. L’intero tratto gastro-intestinale, dall’esofago al colon, ha numerosi ricettori del glutammato.
L’intero sistema di conduzione del cuore piena di ogni sorta di ricettori del glutammato.
I polmoni, le ovaie, gli apparati di riproduzione e finanche lo stesso sperma, le ghiandole adrenaliniche, le ossa e il pancreas sono controllate dai ricettori del glutammato, che agiscono esattamente come quelli del cervello.
Quando assumi del glutammato, i livelli di glutammato nel sangue salgono fino a 20 volte tanto… Ecco perché certe persone hanno subito dispepsia o diarrea esplosiva, perché (i glutammati, ndr) stimolano i ricettori dell’esofago e dell’intestino. Altri possono sviluppare colon irritabile o, se già le persone sono affette da questa patologia, peggiorano. Se soffrono di reflusso esofageo, questo peggiora. Il fenomeno, quando coinvolge il sistema cardiocircolatorio, potrebbe invece spiegare l’aumento di infarti letali.
Quello che è più comune a tutti questi casi è un livello basso di magnesio.
Quando il magnesio è basso, i ricettori del glutammato diventano ipersensibili e la gente – specie gli atleti, se non compensano il magnesio perso – possono avere infarti improvvisi.
Se mangiano o devono qualcosa che contiene glutammato, se bevono una diet coke prima di allenarsi, si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto. Sappiamo che l’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più diffusa, e gli spasmi delle coronarie.
Entrambe le cose potrebbero essere provocate dalglutammato.

M: Ma naturalmente il certificato di morte non porta scritto: “morte da glutammato”.
B: No, e non lo farà, perché il medico non conosce neanche una cosa di tutte queste ricerche. Non ne ha mai sentito parlare. Molti cardiologi con i quali ho parlato non ne hanno mai sentito parlare. Non sapevano dei ricettori del glutammato lungo il condotto elettrico del cuore e nel suo muscolo. Ci sono milioni di pazienti in questo Paese che soffrono di aritmia e hanno cambiato stile di vita; ma nessuno ha mai detto loro di evitare glutammato e aspartame, che è la maggior fonte di sovraccarico cardiaco.

M: Sconvolgente. Ora, le aziende che producono cibo per bambini hanno eliminato questo ingrediente negli anni settanta?
B: Hanno detto che l’avrebbero fatto, ma non è stato così. Quello che hanno fatto è stato togliere il glutammato puro e sostituirlo con proteine idrogenate e caseina. Sei si guarda ai prodotti alimentari per lo svezzamento, molti hanno proteine idrogenate con caseina estratti di soia, brodo: tutte fonti di glutammato.

M: Stiamo distruggendo il sistema nervoso di questi bambini.
B: Esatto. Ora, una delle cose che sentiamo più frequentemente è la questione dell’obesità infantile. Una precedente osservazione sulle eccitotossine è stata che rende gli animali sovrappeso.

M: Se avessero bandito il glutammato, le compagnie farmaceutiche avrebbero perso miliardi di dollari. Invece pensiamo un po’ a quanto guadagnano, curando questi “sintomi”.
B: Il governo ha tutti questi bei piani per controllare l’assunzione dei carboidrati e dei cereali, zucchero e quant’altro… queste cose si aggiungono al problema, perché quello che abbiamo scoperto nelle cavie esposte al glutammato è che preferiscono carboidrati, zuccheri e cibi altamente proteici.
Questa è una caratteristica di questo tipo di obesità. E’ molto difficile risolverla con lo sport e la dieta. L’appetito è fuori controllo, ma lo è anche il metabolismo.
I soggetti soffrono di una sindrome metabolica che si aggiunge alla loro obesità; così si ha uno stato di insensibilità alla leptina, che è una cosa che si ottiene molto facilmente dal glutammato.

M: C’è una qualche speranza che il mondo si svegli, e che questi ingredienti vengano banditi?
B: E’ possibile, ma sa… solo con una esposizione pubblica del problema, sui siti o blog come il vostro. Solo quando la gente capirà come tira il vento e sarà convinta delle cose, ci sarà un’azione conseguente. E’ questione di determinazione. Ma il consumatore medio ci dà solo uno sguardo e poi dice: “Beh, non contiene glutammato… allora è ok!”.

M: Ho trovato un sacco di cosiddetti cibi per vegetariani che contenevano estratti di lieviti.
B: La cosa peggiore che stanno usando adesso sono gli estratti di soia.
La soia ha uno dei più alti livelli di glutammato di qualsiasi altro prodotto vegetale.
Quando la si idrolizza, rilascia glutammato, insieme alle proteine di soia.
I livelli di glutammato sono più alti di quanto non li possa mai avere un qualsiasi prodotto con glutammato, ma i vegetariani se la mangiano come se fosse la cosa più salutare del mondo.
Sono stati fatti studi per 25 anni, nei quali hanno osservato persone che consumavano prodotti a base di soia, li hanno seguiti per 25 anni e poi hanno fatto la scansione del loro cervello. Hanno scoperto che chi aveva consumato più prodotti a base di soia aveva la maggiore percentuale di demenza e atrofia cerebrale.
Questa gente si distrugge il sistema nervoso, io ho parlato con molte di queste persone che soffrivano di forti emicranie. Ho detto loro: “Via la soia”, e loro l’hanno fatto: le emicranie sono sparite! In più c’è un alto livello di manganese, che è tossico per la stessa porzione di cervello che produce il Parkinson.
Con la soia assimili un mix di tossine, ma la gente pensa di consumare un prodotto altamente salutare. Ma sta distruggendo il suo sistema nervoso, così come gli altri organi.

M: Davanti alla sconfitta della soia contro il latte vaccino, abbiamo comunque disinformazione.
B: Se ti piace tanto il latte, prendi quello di capra.
E’ quello più vicino al latte umano, ma io non consiglierei né il latte di soia né quello di mucca. Penso che la gente dovrebbe evitare i prodotti di soia come fosse veleno.

M: Ha avuto molte noie dalla NutraSweet o una di queste compagnie? Intendo, è stato perseguito legalmente o cose del genere, per aver dato queste informazioni?
B: No, mi lasciano in pace. So troppe cose. Non mi hanno mai dato fastidio.
Ho scritto questo libro con una cosa in mente: che non sarebbero stati capaci di rifiutarlo. Ho fatto qualsiasi tipo di ricerca e ho provato la tossicità del glutammato.
Loro sanno che io so, perché ho corrisposto con alcuni dei più grandi difensori del glutammato.
Tutti quanti hanno capito che non potevano rispondere alle mie argomentazioni. Così mi hanno lasciato stare. Temono che se si arrivasse ad un grande scontro tra me e loro, loro perderebbero.

M: Ma non vogliono che queste informazioni arrivino al grande pubblico.
B: No, non vogliono.
Quello che stanno facendo è la solita vecchia tattica di ignorare la cosa e sperare che vada via da sola. Naturalmente fanno pressione sui giornali e le riviste affinché non mi facciano interviste. Stanno cercando di tenermi all’ombra, dove sperano che la maggior parte della gente non mi senta dire ciò che ho da dire.
Questa tattica funziona per un tempo molto lungo.
Da quando ho scritto il libro nel 1995, le prove a sostegno della mia tesi sono enormemente aumentate. Il nuovo materiale sui ricettori del glutammato periferici ha letteralmente ucciso questa gente. Non hanno nessuna difesa contro queste cose.
Le nuove informazioni sul drammatico aumento dell’aggressività del cancro è qualcosa che li terrorizza.

M: E ora avete trovato questi ricettori al di fuori del cervello.
B: Esatto. Vede, ho dimostrato che il glutammato può entrare nel cervello, e tutte quelle chiacchiere senza senso a proposito del cervello protetto dalla barriera emato-encefalica erano bugie.
Quello che i ricercatori hanno mostrato è che ci sono ricettori del glutammato ad entrambi i lati della barriera emato-encefalica, e che quando si espongono tali ricettori al glutammato, la barriera si apre. Lo stesso glutammato può aprire la barriera, e io elenco tutte le condizioni nelle quali ciò avviene.
Ad esempio, quando si invecchia la barriera diventa meno affidabile.
Tutti i malati di Alzheimer sono così. I colpi di calore, i colpi apoplettici, i disturbi autoimmuni e la sclerosi multipla sono tutti associati ad una barriera emato-encefalica inadeguata.
Si parla di dieci milioni di persone affette da indebolimento della barriera emato-encefalica, e sono là fuori che trangugiano aspartame, glutammato e altre eccitotossine, e nessuno dice loro che così facendo si stanno danneggiando ancora di più il loro apparato neurologico.
Ho perso il conto dei pazienti affetti da colpi apoplettici a cui sono riuscito a non fare prendere più farmaci, semplicemente eliminando il glutammato e dando loro magnesio. Hanno smesso di stare male.

M: E le compagnie che producono alimenti?
Ho avuto una discussione con un produttore di polpette vegetariane, perché ho scritto un articolo nel quale dicevo che contenevano estratti di lieviti, mentre l’etichetta diceva: “100% ingredienti naturali”.
Hanno risposto: “ma il glutammato c’è naturalmente in altri alimenti, tipo i pomodori e le alghe”. Cosa risponderebbe lei a questo?
B: Certo, è così, ma vede, tutti questi tipi di glutammato sono legati chimicamente.
Si trovano negli oligo-peptidi e nei poli-peptidi. Sono legati agli amino-acidi.
Non sono amino-acidi liberi. Se li si prende in un unico gruppo proteico complesso, li si assorbe nel tratto gastro-intestinale molto lentamente. E nel tratto gastro-intestinale non ci sono amino-acidi liberi se si mangiano i pomodori.
Il livello di amino-acidi liberi è zero; è stato tutto assorbito come amino-acidi combinati, e viene scomposto solo nel fegato, quando vengono rilasciati in concentrazioni molto piccole che l’organismo è in grado di gestire.
Il nostro corpo non è mai stato concepito per avere alte concentrazioni di amino-acidi liberi. Ma quando si idrolizzano tali proteine – o si usano estratti di lievito o enzimi per scomporre le diverse proteine, si rilasciano amino-acidi in un modo che non è più naturale. Quello che si fa è rilasciare artificialmente gli amino-acidi, e quando entrano nel tratto gastro-intestinale vengono assorbiti come amino-acidi liberi: ed è allora che il livello di acido glutammatico nel sangue sale considerevolmente.
Come ho detto prima, può diventare 20 volte più alto, in certi casi anche 40 volte.
La barriera emato-encefalica non è costruita per gestire così alti livelli di glutammato, perché non succede mai così in modo naturale. Può gestire livelli più bassi, non così alti. Dunque, la risposta tipo “oh, ma è una cosa naturale!” è solo senza senso.

M: Scopro che molti produttori si dichiarano “naturali”, o produttori di “cibi naturali”. Ma non seguono tale filosofia, visto che usano questi ingredienti.
B: Certo, usano tutti questi tipi di ripiego.

M: Esiste un qualcosa che si possa prendere per bloccare l’assimilazione di glutammato (o MSG)?
B: Ci sono altri amino-acidi che non possono competere con l’assorbimento dell’acido glutaminico: la leucina, l’isoleucina e la lisina, ad esempio.
Potrebbero competere nello stesso sistema di trasporto e questo potrebbe rallentare l’assorbimento. C’è anche il silicato, la curcumina, il ginko biloba. Queste sono note come capaci di bloccare per via diretta i ricettori del glutammato e ridurre l’eccitotossicità.
La curcumina è molto potente. Molti flavonoidi riducono le eccitotossine.
Il magnesio è particolarmente importante, perché può bloccare i ricettori del glutammato NMDA. E’ la sua funzione naturale, e riduce notevolmente la tossicità.
La vitamina E è un potente inibitore delle eccitotossine, come tutti gli antiossidanti. Hanno scoperto che anche combinazioni di vitamina B bloccano le eccitotossine.

M: Parliamo di ristoranti. Non riesco più a mangiare al ristorante, neanche a quello “naturale”. Loro non sanno di usare glutammato, che è contenuto nelle loro
salse o cose del genere.
B: Sono andato a parlare con loro e mi hanno risposto:
“Prendiamo gli alimenti da queste grandi casse, e gli ingredienti non sono elencati.”
Ho anche parlato ad un dietologo che lavorava in un ospedale, che mi ha detto:
“Non siamo in grado di dirlo, il cibo arriva in una cassa, e non ci mettono sopra gli ingredienti scritti…”
Loro non lo sanno, così è difficile che se ne escano a dire ai loro clienti: “è roba senza glutammato!”. Cosa intendono, quando dicono: “Noi non ci abbiamo messo niente”.
Le loro salse bianche sono particolarmente pregiate, così come i condimenti da insalata, specie quelli cremosi, ma non quelli a base di solo olio.

M: I miscugli di salse hanno sempre glutammato, vero?
B: Sì, ci mettono proteine idrolizzate.
Vendono il gusto. E’ per questo che si preferisce un ristorante anziché un altro. Il cibo ha un gusto migliore.
Poi la gente va a casa, si sente male e non sa perché.
Una cosa che è stata notata sull’infarto letale è che molte persone che ne vengono colpite, a parte gli atleti, muoiono subito dopo aver mangiato al ristorante.
Sospetto che ciò accada perché c’è un magnesio basso. Loro mangiano, il glutammato stimola i ricettori del glutammato del sistema cardio-circolatorio, come nell’ipotalamo, e hanno un immediato infarto letale.

M: Questo potrebbe anche spiegare certe morti infantili, vero?
B: Ma sì. Voglio dire, guardiamo un po’ quanto sono diffusi questi prodotti per bambini alla soia. Le mamme sono pazze a darle ai bambini. C’è tutta una faccenda su questo. Così come sul livello di fluoridi, di manganese e di glutammato presenti in questi prodotti.

M: C’è un sito o una newsletter che la gente può visitare?

(in inglese, ndr).
Ho anche una newsletter, www.BlaylockReport.com

M: Se il glutammato, in tutte le sue versioni, compreso l’aspartame, venisse bandito domani, quali cambiamenti vedremmo nella salute della gente, nei prossimi cinque anni?
B: Credo un calo significativo dell’obesità infantile e delle sindromi metaboliche.
Si vedrebbe un calo enorme di un certo tipo di tumori; si vedrebbe un significativo calo di malattie neuro-degenerative, e di tutte quelle malattie che sono ora in continua ascesa.
Le malattie neuro-degenerative stanno letteralmente impazzando.
Non facciamo che vedere cose che un tempo erano rare. Fa paura.
E se si guarda alla letteratura neuro-scientifica, non si trovano spiegazioni.
Non si sa perché stanno aumentando così rapidamente, ma succede perché abbiamo una così grande combinazione di sostanze tossiche. Ad esempio, sappiamo che le malattie neuro-degenerative sono collegate al mercurio, alluminio, pesticidi e erbicidi, e il modo nel quale danneggiano il cervello è il meccanismo delle eccitotossine.
Noi siamo tutti esposti a queste sostanze tossiche e quando aggiungiamo nel cibo il glutammato acceleriamo la tossicità. Ecco perché assistiamo all’esplosione di queste malattie neurodegenerative; Alzheimer, autismo, ADD, Parkinson – e tutte queste cose qui stanno aumentando enormemente perché siamo esposti a prodotti con eccitotossine.
Questa è una cosa che nessuno è stato in grado di spiegare. Se guardi la ricerca di una persona uno dirà: “L’Alzheimer è legato all’esposizione al mercurio” e un altro invece dirà: “No, è legato ai pesticidi” e un altro ancora dirà un’altra cosa, ma sono tutte cose che agiscono attraverso lo stesso meccanismo.

M: E l’associazione americana dei diabetici? Dato che l’aspartame provoca obesità, sulla base di un sacco di ricerche che lei ha scoperto, trovo curioso che l’associazione difenda così strenuamente l’aspartame.
B: Io no. Consideri che riceve una cospicua somma di denaro dalle produttrici di aspartame.
Prendono delle cifre spaventose di denaro dalle ditte che producono aspartame, e il denaro parla.
Non so se stiano tradendo se stessi e scegliendo di credere che l’aspartame non sia tossico (rifiutandosi di esaminare le prove scientifiche), o che si preoccupino solamente del denaro, ma se si guarda alla pato-fisiologia del diabete e agli effetti dell’aspartame, non ha assolutamente senso che un diabetico difenda l’aspartame!
Specie dal punto di vista neurologico. E’ ancora peggio.

M: E cosa dire di altri famosi dolcificanti chimici quali il dolcificante Splenda?
B: In realtà non c’è tanta ricerca in quei campi.
Ci sono delle ricerche di base, come sullo Splenda, che dimostrano una timo-soppressione. Se emergesse anche in altre ricerche, sarebbe un dato più sostanziale.
Se si sopprime la funzionalità della ghiandola timica nel bambino, questo colpirà la sua futura attività immunologica. Si può aumentare qualsiasi cosa nell’apparato auto-immune, per produrre malattie immunitarie, dalle infezioni al cancro.
Le implicazioni della soppressione della ghiandola timica sono enormi. Sono state riportati aborti frequente nelle cavie trattate con lo Splenda. Il problema è che noi non abbiamo molti studi ben fatti sullo Splenda che possano confermare queste cose, e non ne stanno facendo.
Il modo migliore per proteggere un prodotto è non testarlo mai, o fare test menzogneri e riportarli su un giornale amico. E’ quello che hanno fatto con certi vaccini.
Hanno fatto centinaia di pseudo-analisi e le hanno diffuse a destra e a manca, che dichiaravano che non c’era niente. Si può metter su uno studio che dimostri qualsiasi cosa tu voglia.

M: Abbiamo avuto rappresentanti del ministero della Sanità che sostenevano che il mercurio era sicuro e abbiamo avuto grandi affaristi dirci che sia il glutammato che l’aspartame sono sicuri. Sembra che qualsiasi veleno che mettono nel cibo o nelle medicine sia “sicuro”.
B: L’abbiamo fatto anche col piombo.
Quando si misero per la prima volta il problema della sicurezza del piombo i livelli definiti “sicuri” erano incredibilmente alti, e dopo ben 10 anni abbiamo scoperto che il piombo è tossico a 10 microgrammi/L.
Negli anni sessanta si combatteva per la stessa questione. I difensori della benzina al piombo dicevano che il piombo non era tossico, se non a dosaggi estremamente alti.
Poi la letteratura neuro-scientifica li contraddisse, ma nessuno volle ascoltarla. Alla fine il peso dell’evidenza era talmente soverchiante da scoprire che anche piccole quantità di piombo erano tossiche e si accumulavano nel cervello.
Stessa cosa col mercurio. Il mercurio è anche più velenoso del piombo. C’era un bambino che assumeva 150 volte la quantità di mercurio definita sicura dal ministero dell’ambiente. Un centinaio di volte più dei limiti di sicurezza definiti dalla FDA.
C’è un bambino piccolo che sta assumendo una dose di mercurio 150 volte più alta di quella che l’EPA definisce sicura per un adulto.

M: Quali sono i punti cruciali per i nostri lettori? Cosa pensa sia importante che loro debbano ricordare per proteggersi?
B: Bisogna evitare tutte queste cose.
L’aspartame non è un alimento necessario, e neanche il glutammato. E’ del tutto evidente. Per evitare l’obesità, la sindrome metabolica, le malattie degenerative e il cancro, se non si vuole che il cancro aumenti, bisogna stare lontani da tutte queste cose.
Danneggiano le donne incinte, i feti e i neonati. Possono produrre nel cervello cambiamenti irreversibili, a seconda di quando se ne interrompe il consumo.
Abbiamo scoperto che riprogrammano il cervello, in particolare l’ipotalamo, e questo non funziona più normalmente. Questi bambini resteranno anormali per il resto della loro vita, in termini di funzionalità fisiologica.

M: Speriamo che l’evidenza scientifica sovrasti ogni cosa, e che i governanti un giorno vi ascoltino.
B: La pressione esercitata sui ricercatori è enorme. Il dottor Trocho si è affermato con il suo studio sui danni sul DNA provocati dall’aspartame. Poi la sua carriera è stata stroncata dai produttori di aspartame. La NutraSweet sosteneva con milioni di dollari la ricerca universitaria e minacciò di cessare le donazioni se qualcuno non fosse stato messo a tacere.

M: C’è una sonora censura scientifica in atto.
B: C’è quella sonora, e quella che si limita a farsi capire. La NutraSweet dona svariati milioni di dollari alle vostre università. Il direttore di quel laboratorio, o il preside di quella università farebbero semplicemente capire in silenzio che vedrebbero quel tipo di ricerche negative come la fine di tutto.
L’editore biochimico del Chemical Abstract Service, il dottor Yiamounuyiannis, si affermò col fluoro. Lo hanno licenziato perché si rifiutava di soprassedere sulla tossicità del fluoro. Avevano appena ricevuta una donazione enorme dalla Colgate-Palmolive. Venne licenziato. I ricercatori questo lo sanno.

M: Voglio complimentarmi con lei per la sua volontà di dire la verità su tutte queste cose. Penso che stia rendendo un grande servizio alla salute pubblica.
B: E’ lei l’unico che lo sta facendo, perché lo sta mettendo per iscritto. Senza di lei io starei seduto in una stanza a fissare i muri. E’ gente come lei che divulga le cose e fa sì che la gente venga informata su come vanno le cose nel mondo.

M: Non sarei sorpreso se cercassero di far passare una legge per bandire l’informazione sulla salute in internet.
B: Stanno cercando di farlo. Hanno fatto passare una legge, una volta, in vari Stati, secondo la quale nessuno tranne un dietologo può parlare di nutrizione.
Sono sicuro che un giorno ci sarà una legge per internet che dirà che c’è troppo materiale “pericoloso” sull’argomento salute, e che ci sarà bisogno di “regolamentarlo”.
(1) Ho qui tre libri. Il primo è il libro sulle eccitotossine: Excitotoxins: the taste that kills (Eccitotossine: il gusto che uccide) e l’ultimo è una pubblicazione aggiornata di Health and Nutrition Secrets that Can Save your Life (I segreti della salute e della nutrizione che possono salvarti la vita). Il terzo libro è Natural Strategies for Cancer Patients (Strategie naturali per i malati di cancro) che è legato direttamente alla terapia nutrizionale anti-cancro. Contiene alcune notizie su aspartame e glutammato.




Controversie sull'aspartame

Come testimonia la storia della sua autorizzazione per l'uso in alimentazione, l'aspartame è stato oggetto di numerose controversie.
Diversi studi sull'aspartame in animali da laboratorio hanno evidenziato la comparsa di tumori a seguito dell'assunzione orale di questo dolcificante, ma nessuno studio ha dimostrato un rapporto causa-effetto tra questi fenomeni, né ha potuto definire il meccanismo d'azione di una eventuale tossicità.
A valle delle prime autorizzazioni della FDA, nell'agosto 1974, il dottor Olney e l'avvocato Jim Turner avviarono una petizione di firme per opporsi alle decisioni dell'autorità alimentare. Il 24 marzo 1976 la FDA aprì un'inchiesta per verificare l'esecuzione dei controlli da parte della Searle e la rilevazione dei dati. A conclusione dell'inchiesta, il 10 gennaio 1977, la FDA chiese formalmente all'US Attorney Office di indagare in merito ai test eseguiti dalla Searle sulla tossicità dell'aspartame.[4] Il 1 luglio 1977 il capo degli investigatori dell'US Attorney Office venne assunto presso uno degli studi di avvocati della Searle. La trattativa aveva lasciato l'inchiesta pressoché ferma per alcuni mesi. Il 1 agosto 1977 gli ispettori della FDA, sotto la guida di Jerome Blessler, giunsero comunque a pubblicare un rapporto che confermava incongruenze ed errori nei rapporti della Searle. L'8 dicembre 1977 l'inchiesta venne interrotta per aver superato i limiti di budget ed essersi protratta troppo a lungo.
Tra le ipotesi più accreditate c'è quella per cui la tossicità dell'aspartame sia dovuta alla liberazione nell'organismo del metanolo, una sostanza nota per avere effetti tossici, e in particolare perché causa cecità. Anche il meccanismo d'azione tossica del metanolo non è del tutto chiarito, si ipotizza che non svolga un'azione diretta, ma che la tossicità sia dovuta alla sua trasformazione in formaldeide ed in acido formico. Il metanolo è tuttavia contenuto in molti alimenti, in particolare frutta ricca in pectine, come le mele, ma sembra che la presenza in questi alimenti di etanolo ne contrasti la tossicità, forse diminuendone l'assorbimento.
Il dibattito sull'uso di aspartame negli alimenti si è riacceso nel 2005 con la pubblicazione di uno studio promosso dalla California Environmental Protection Agency, che ha evidenziato un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie nei topi femmina a seguito di assunzione di bassi dosaggi di aspartame. Inoltre uno studio della Fondazione "Ramazzini" di Bologna ha ulteriormente segnalato questi effetti ed ha ipotizzato un legame tra la formaldeide rilasciata dal metabolismo dell'aspartame e l'aumento dell'incidenza di tumori cerebrali. Lo studio è stato pubblicato sullo European Journal of Oncology nel luglio 2005 [5].
Questi nuovi dati sono stati valutati dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), nell'insieme di tutti gli studi effettuati sull'aspartame negli ultimi vent'anni. L'EFSA ha confermato la dose giornaliera ammissibile (40 mg/kg peso corporeo) e ha concluso che lo studio non dimostra con sicurezza la relazione fra l'insorgenza di tumori e il consumo di aspartame e non sono emersi nuovi dati che giustifichino nuovi studi, considerate anche le fasce di assunzione più a rischio (es. diabetici o persone che seguono regimi alimentari a basso contenuto calorico) [6]Un limite analogo (50 mg per kg di peso corporeo) era stato calcolato dalla FDA nel 1981.
La sicurezza dell'aspartame è stata riaffermata anche negli Stati Uniti dal National Cancer Institute a seguito di un'indagine durata cinque anni su mezzo milione di persone, dalla quale non è emerso nessun aumento dell'incidenza di linfomi, leucemie e tumori del cervello. [7]. Tale studio è stato effettuato sulla base di questionari inviati fra il 1995 e il 1996 a persone di età compresa fra 50 e 70 anni, e vista la data di inizio commercializzazione dell'aspartame, a partire dal 1981, riguarda l'analisi di rischio per una esposizione a dosi inferiori alle attuali e non superiore ai 15 anni.
Un nuovo e più dettagliato studio sugli effetti a lungo termine del consumo di Aspartame in dosaggi compatibili con la dose minima giornaliera permessa per il consumo umano è stato pubblicato nel settembre 2007 su Environmental Health Perspectives [8], realizzato anch'esso dall'Istituto "Ramazzini" di Bologna. In tale studio, l'unico che abbia preso in considerazione l'uso di aspartame fin dai primi cicli di vita e abbia seguito la storia clinica dei topi fino al loro decesso naturale, sono stati rilevati dagli autori evidenti indicatori di rischio per la salute umana, in particolare per i bambini. L'agenzia europea EFSA e la corrispondente agenzia statunitense FDA non hanno al momento presentato un parere ufficiale sui risultati di questo secondo studio.



Acido glutammico

L'acido glutammico è un amminoacido polare, la sua molecola è chirale.
L'enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari, il suo gruppo laterale reca un carbossile, che gli conferisce il comportamento acido da cui prende il nome.
Negli esseri umani non è essenziale, ovvero l'organismo umano è in grado di sintetizzarlo, è un composto essenziale di importanza critica per il funzionamento della cellula, tuttavia è definito condizionatamente essenziale in quanto il suo fabbisogno aumenta in caso di stress psicofisico e malattie, che il corpo non riesce a coprire.
Oltre al suo ruolo di costituente delle proteine, nel sistema nervoso è anche un neurotrasmettitore eccitatorio ed un precursore dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA).
L'acido glutammico non attraversa la barriera ematoencefalica; per giungere al cervello, dove viene usato per la sintesi proteica, viene convertito in glutammina.
Si ipotizza che l'acido glutammico sia coinvolto nel cervello in funzioni cognitive quali l'apprendimento e la memoria, benché in quantità eccessive possa causare danni neuronali tipici di sclerosi progressive (come la sclerosi laterale amiotrofica) e del morbo di Alzheimer.
Il sale sodico dell'acido glutammico, il glutammato monosodico o glutammato di sodio (MSG–Mono sodium glutamate), è ampiamente usato nell'industria alimentare come esaltatore di sapidità. Nell'Unione Europea, il glutammato monosodico viene classificato come additivo alimentare (e identificato con il codice E621) ed esistono delle direttive che ne regolamentano l'utilizzo negli alimenti.



attenzione! ad i vegani, vegetariani: la soia, appurato anche attraverso altre ricerche, pare contenga glutammato, un aminoacido presente in tutti gli alimenti che contengono proteine, ma sembrerebbe appunto nocivo, e visto che nella soia pare sia contenuto in abbondanza, allora ho pensato un attimo, ed ho pensato che magari è proprio per lo stesso motivo per cui ci danno la carne, che si trovano talmente tanti alimenti pieni di soia.

Questo vuol dire, con molta probabilità, che gli stessi che ci avvelenano con la carne ed il latte, hanno messo le mani in pasta dentro il mondo vegetariano, inquinando l'ideologia alimentare con questo prodotto che potrebbe essere nocivo quanto la carne se non peggiore.

Ora, bisogna valutare anche il fatto che; il vegetarianismo, il veganismo, sono divenuti ideologie che cercano di migliorare la vita salutare della persona, quindi sono scelte di vita che non possono essere accettate dalla oscura mano che governa il mondo, ed allora ho pensato che forse, questa storia della soia, potrebbe anche essere un atto voluto a screditare queste "ideologie".

Io sto cercando di approfondire la questione, vi terrò aggiornati, ma intanto consiglio di approfondire le ricerche voi stessi e di valutare un uso contenuto di questo alimento.

Il caso del Prof. L. Di Bella


Uno dei casi che ha finora raccolto più consensi nei mezzi di comunicazione, è quello del Professor Luigi Di Bella. Laureato in medicina a Bari nel 1936 ed abilitato alla professione nello stesso anno a Parma, Di Bella divenne, nel corso di un'intensa carriera universitaria, docente di Fisiologia Umana e poi di Chimica Biologica nel 1948 all'Università di Modena, dove ha lavorato incessantemente fino alla pensione.


Attualmente continua l'attività scientifica nel suo laboratorio modenese. Ha pubblicato circa duecento lavori, che sono stati presentati ad innumerevoli congressi scientifici internazionali (Raccolta di pubblicazioni scientifiche del Professor Di Bella edito da Artestampa, per richiesta dell'Associazione Nazionale Famiglie contro il Cancro, giugno 1996).


Il professor Di Bella, è divenuto famoso per aver studiato la melatonina, un ormone che, addizionato ad altre sostanze, è in grado di aggredire e debellare molte forme tumorali e di intervenire positivamente anche su persone già debilitate dalle terapie tradizionali, come la chemio e la radioterapia. Ebbene, quest'uomo, che non solo lavora gratuitamente per alleviare il dolore di chi soffre, ma non ha mai ricevuto gli onori della comunità scientifica che gli sarebbero dovuti, ha subito una serie di persecuzioni; l'ultima di questo lungo calvario, fatto di danni fisici, morali e materiali, è stato un proditorio colpo infertogli alla testa mentre da solo, in bicicletta come sempre, si stava recando al proprio studio. Ricoverato all'Ospedale, oggi il professor Di Bella è guarito, ma ha riportato un danno permanente all'apparato uditivo e vive praticamente blindato nel suo studio laboratorio, dove per altro continua a ricevere i malati su appuntamento. Le amare vicissitudini della sua vita, le narra, anche se solo in parte, lui stesso, in questa intervista rilasciata in esclusiva.


Intervista al Professor Di Bella - Settembre 1996


Mondini: Ho letto qualcosa sulla sua terapia, non sono un tecnico, ma mi è abbastanza chiaro di che cosa si tratta. Quello che vorrei sapere da lei, è l'insieme di tutti gli ostacoli, le persecuzioni e tutto quello che è stato fatto per impedirle di praticare la sua terapia e di diffonderla.

L. Di Bella: La risposta è un po' difficile, per questo motivo: perché non c'è un piano predisposto, c'è uno stato di cose che si oppone e che è appoggiato ad interessi di casta e di economia, direi anche di emulazione.


L'interesse di casta: un oncologo, un ematologo, che vede una persona che non si è mai interessata della sua disciplina, e che vi è qualcosa di diverso da quello che lui è solito praticare da decenni, evidentemente suscita reazioni di molteplice natura, in rapporto un po' al carattere, un po' all'educazione avuta, alla cultura della persona, alla sua elasticità mentale. Questa è una delle cause.


L'altra è economica, perché a mio modo di vedere, molte di queste affezioni potrebbero essere benissimo attenuate, se non addirittura guarite, con mezzi molto semplici. Con un alleggerimento di tutta quanta la spesa pubblica, però con una diminuzione del personale e quindi un aumento dei disoccupati relativi. Quindi gli interessi personali: o immediatamente, vedi sindacati, o attraverso influenze, ovvero piccole riunioni, piccole camarille segrete, vengono più o meno messe in evidenza; quindi si manifestano o si esaltano di volta in volta, in rapporto a varie contingenze.


L'ultima è quella economica, relativa a chi produce i medicinali, a chi è legato all'industria farmaceutica. Oggi siamo molto meno disposti a soffrire di quanto lo fossimo una volta, per cui al minimo screzio, dalla più piccola nevrite, al callo, che prima veniva pazientemente tollerato, oggi non lo è più. Quindi entra di diritto in tutte le case un farmaco, prescritto o no, abitudinario o no, per attenuare il preteso male. A tutto questo si aggiunga poi l'accanimento terapeutico da parte, non solo del medico, ma anche di tutto il personale paramedico, il quale, nonostante non stili una ricetta a termini di legge, un consiglio lo dà, al quale segue sempre l'acquisto e quindi anche l'assunzione del farmaco. Guarire una persona, ovvero convincere una persona che non è il trattamento medico farmacologico quello che potrà mettere fine a tutti i suoi disturbi, è un po' difficile. Quindi l'individuo si appoggia a tutte le attrezzature sanitarie. L'esempio più tipico è quello di costringere ad attuare un accanimento diagnostico, anche se nel subcosciente c'è forse sottintesa l'inutilità dell'indagine stessa. Se io so che ho una certa malattia, e lo so fin da prima, e voglio continuare ad indagare e ad approfondire il più possibile le indagini, lo faccio, anche perché ho nel subcosciente l'impressione che quelle nuove indagini possano essere di una certa utilità alla mia salute. Non si riesce a capire o a discriminare quello che è conoscenza, da quello che è rimedio del male che uno ha.


Mondini: Mi può raccontare gli episodi in cui, in qualche maniera, lei è stato colpito, danneggiato da questa cosa?

L. Di Bella: Quando furono noti i risultati delle prime ricerche, nel 1970-1973, allora ci fu, è inutile dirlo, una grande sorpresa, perché malattie come leucemie o simili non si pensava avrebbero potuto avere una guarigione, o un esito favorevole. La prognosi era automaticamente infausta, nel momento stesso in cui si formulava la diagnosi, era questione di tempo.


Avere fatto più o meno incautamente da parte mia o, meglio ancora, da parte dei giornalisti che hanno ricevuto le mie incaute affermazioni, per cui si poteva fare qualcosa per questo tipo di malattie, ha suscitato reazioni imponenti; le quali reazioni si sono poi riverberate su di me, in quanto io sono un componente della struttura universitaria e quindi da parte di tutte quante le oligarchie universitarie... Le conseguenze le ha viste, perché, come sa, tanto più elevata è la cultura delle organizzazioni nello stato dell'educazione, tanto più fini sono le persecuzioni che si attuano. Fini perché si fanno come e peggio di tutte le altre volte, senza però manifestarle, con sufficiente copertura. Questo l'ho sperimentato in questo senso: non mi è stato detto, ma mi è stato fatto capire; una delle manifestazioni chiare fu quando si dovevano rinnovare gli incarichi. Io avevo anche un incarico di fisiologia umana, che era conferito annualmente dalla facoltà. La facoltà, nella riunione estiva, mi negò l'incarico che io ottenevo già da anni, con otto voti favorevoli all'eliminazione dell'incarico e otto voti contrari. Il rettore di allora, che era un legale, al quale io mi rivolsi, mi fece capire che la cosa era molto regolare, sotto il profilo legale, come a dire che io non avevo nulla da fare, dovevo accettare supinamente i desideri della facoltà. Io l'avrei accettato, anche perché non è che ci tenessi particolarmente a quell'incarico, se non fossi stato sollecitato, in altra via, a ricorrere. Ho ricorso tramite un legale, che era un universitario, che ricordava con una certa gratitudine l'opera che io avevo prestato per suo padre. Infatti mi ha difeso molto elegantemente, con il risultato che la facoltà ha dovuto ritornare sui suoi passi e ha dovuto conferirmi l'incarico, questa volta all'unanimità.


Io ho potuto parlare con il preside della facoltà, che allora era Mauri, ordinario di clinica medica, il quale era particolarmente leso, perché era un ematologo e quindi era colpito nella disciplina nella quale, senza volerlo, mi ero addentrato. Non mi è stato detto chiaro che dovevo tacere, ma mi è stato fatto capire che la prima stangata l'avevo avuta; se ne potevano avere delle altre, anche più gravi. A buon intenditore... In campo universitario è una regola ancor più accentuata che altrove.


Mondini: Allora, visto che lei ha tenuto duro, ne sono arrivate delle altre.

L. Di Bella: Io ho fatto niente altro che questo: le mie comunicazioni scientifiche le ho potute fare solo verbalmente o con dei poster; quindi suscitare soltanto qualche piccola reazione locale a parole o il piccolo riassunto che si manda ai congressi, che pochi o nessuno legge, e che si fanno nel volume e che servono ad altre attività e non a quelle scientifiche (le gite, le camarille, la progettazione dell'esito del prossimo concorso, quello che si fa nei congressi insomma). Per questo io ho taciuto ed ho iniziato ad occuparmi, apparentemente, di argomenti che non erano più pertinenti a quelli che io, senza volere, avevo suscitato; per esempio ho dovuto interessarmi del problema della fame, della sete, dell'introduzione degli alimenti, tanto che sono divenuto socio della Ingestion Behaviour, della Food and Fluid Intake ed ho pubblicato anche su qualche giornale di prestigio americano alcuni lavori che hanno ottenuto una certa risonanza.


Apparentemente ho dovuto cambiare un pochino strada, ma d'altra parte quello che emergeva dalle prime ricerche che avevo fatto, la melatonina, l'ho trattata più sotto l'aspetto clinico fisiologico, che non quello clinico terapeutico. Mi sono adattato, ho fatto finta di adattarmi a questo cambiamento, per non suscitare reazioni. Sono stato limitato. Questo naturalmente in campo universitario. Ora che sono fuori, questo non può più essere fatto come una volta e allora la persecuzione si manifesta in altre maniere. La maldicenza, per esempio. Su questa io non posso farci nulla, a me viene riferito e ne traggo le conseguenze in questo senso, cioè che presso qualche clinica o qualche ospedale so che è preferibile che io stia lontano. Questo perché io sono il più debole e ne posso ricavare solo delle persecuzioni e niente altro. Salvo però che queste stesse persone, che sono dei campioni di maldicenza, si approprino più o meno avidamente delle ricerche che io sono solito fare e delle quali non ho mai tenuto segreti, copiandole ed attribuendosi poi i meriti di ciò che ho fatto io. Ad esempio, la somministrazione metodica della adenocorticotropormone, quella l'ho cominciata io.


L'introduzione in terapia della somatostatina l'ho iniziata io; la melatonina l'ho introdotta io nella terapia.

Naturalmente tutto quello che era diritto di priorità è stata nascosto, ma sono stati citati solo gli ultimi risultati, avvalendosi di quei risultati e di quelle proposte che avevo fatto una volta, per affossarmi scientificamente. Questo è tutto. La dimostrazione è inutile dirla a lei. La verità si impone in quanto è sostenuta da una forza adeguata. Non conta aver detto la verità, avere una ragione, se non c'è la forza per sostenerla. L'ho capito alla mia età. Essendo stato sempre solo, avendo rifuggito tutte le camarille, perché mi fanno un certo schifo, veramente.


Mondini: Ho sentito che lei è stato avvelenato un paio di volte.

L. Di Bella: La cosa è un po' pesante e mi guardo bene, perché potrebbe avere dei riflessi anche penali e io non voglio avere a che fare con la giustizia, perché non ci credo. Tutto quello che leggo sui giornali, mi fa capire che c'è qualcosa che non va, perché se uno non ha un'adeguata forza, è inutile che aspiri al riconoscimento di un suo diritto. La cosa che mi ha fatto più impressione è stato quando una mattina mi sono visto in ospedale, sarà successo cinque o sei mesi fa. Io stavo venendo qui in bicicletta, ad un bel momento mi sono trovato in ospedale. Non mi era mai capitato in vita mia di perdere la coscienza e mi sono trovato con tre punti sulla tempia destra ed un cerotto sopra. Ho visto mio figlio e mia nuora, ho chiesto loro cosa fosse successo, mi è stato spiegato tutto e mi sono orientato, ma della mia bicicletta non ho più saputo nulla.


Mondini: Cos'era successo?

L. Di Bella: Non lo so. So solo che dopo essere stato raccolto in un luogo in cui non mi sognavo nemmeno di andare, perché era all'opposto del tragitto che ero solito percorrere. In ospedale, chi mi ha raccolto non lo so; non so nulla. La cosa mi ha fatto impressione. Ho avuto anche un problema all'udito ed ho ancora qualche sintomatologia neurologica, nel senso che qualche fibra nervosa è stata lesa; si vive lo stesso, ma una diminuzione della capacità uditiva mi è rimasta. Arrivati a questo punto, mi sono chiesto che cosa fosse successo. Ho saputo qualcosa da mio figlio, ma io non conosco nessun nome, non so niente.


Un'altra circostanza è stata questa, cioè che tre giorni dopo, intanto che io mi trovavo qui, verso le 23, sento scampanellare. Naturalmente sto cauto prima di aprire e guardo lo spioncino; c'era una macchina con due-tre persone che giravano attorno, continuavano a suonare, mentre io guardavo tutto, osservavo tutto, senza farmi vedere. Hanno continuato, in maniera sempre più insistente. Quando ho visto che erano sotto da più di un'ora, era quasi mezzanotte, mi sono convinto a chiamare i Carabinieri. Mi hanno chiesto ed ho riferito che c'era uno con una macchina che continuava a suonare e mi insospettiva. Dopo di che arriva l'auto dei Carabinieri, ma aveva appena imboccato la strada, che questi sono saliti in auto e sono andati via. Sono tutte indicazioni che possono anche non avere alcun rapporto, però mi hanno ulteriormente messo in sospetto. Il risultato è che mentre per anni io ogni sera andavo a casa ed arrivavo qui in bicicletta, ho iniziato ad avere un certo timore. così sono alcuni mesi che ogni sera mi stendo su una poltrona-letto, senza niente, pur di stare in posizione orizzontale, e sto qui, perché ho un certo timore, non della morte, cui dobbiamo arrivare tutti, ma della natura della morte.


Mondini: Cosa le ha detto suo figlio a proposito dell'incidente?

L. Di Bella: Credo che non abbia saputo gran che. Non so neanche se abbia fatto delle indagini ed io non ho cercato di sapere, perché mi fa una certa impressione quello che mi è capitato. E così, anche ora, non vado mai la sera a fare delle compere, ma sempre di giorno. Non solo, ma ho un certo timore e la sera chiudo bene, guardando attentamente fuori.


Mondini: Ci sono stati altri episodi?

L. Di Bella: Ci sono tanti episodi nella mia vita, avendo suscitato invidie, essendo sempre solo e isolato, per la mia tendenza all'autonomia, a non chiedere aiuto a nessuno. Questo lo fanno pagare. La società vuole schiavizzare. C'è poi la maldicenza e la minaccia, come un oncologo che dice, a chi gli domanda di me dice a questo paziente, che non sarà contento fino a quando non mi manda in galera. Oppure, una mattina, tornando da un congresso, trovo una cartolina con l'invito a presentarmi ad un posto di polizia che si trovava al Palazzo di Giustizia, qui a Modena. Incontro un maresciallo, che mi domanda se avevo curato questo e quell'altro. Ho capito poi di che cosa si trattava. Due giorni prima, era arrivato un individuo da Pordenone a riferirmi di un ammalato di tumore ed io gli avevo detto quello che sono solito spiegare, cioè quello che secondo me si poteva fare o meno in quel caso, guardandomi bene dal fare qualunque prescrizione, perché non avendo davanti l'ammalato e non sapendo altro, non potevo prescrivere nulla. Aveva presentato denuncia contro di me, ma doveva essere talmente stupida, che il maresciallo stesso l'ha strappata in mia presenza e mi ha detto che non procedeva.


Mondini: Episodi così ne ha avuti molti?

L. Di Bella: Ne ho avuti tanti, una persecuzione sistematica, una maldicenza continua.


Mondini: Uno stillicidio continuo.

L. Di Bella: Sì, da parte di coloro che si sono sentiti particolarmente lesi. Il clinico, quello che vive su questa professione, che si vede leso nei suoi interessi; e quindi il disprezzo è di ordine scientifico e di ordine pratico. L'irrisione per tutto quello che potevo fare, l'interpretazione sempre in chiave spregevole, salvo poi domandarmi o farmi chiedere in maniera insidiosa. Un professore ordinario - non faccio il nome - il quale finalmente mi telefona, dimostrando di ricordarsi ancora che esistevo e dicendomi che aveva un parente che aveva bisogno d'aiuto. Mi disse di scrivergli quello che io gli avrei consigliato e mi avrebbe mandato una persona di sua fiducia senza che io conoscessi le caratteristiche di questa persona, come il cuore, la pressione ed altro. Io ho detto soltanto che lo scrivevo perché sapevo che era nelle sue mani, quindi ci avrebbe pensato poi lui. Io scrivo soltanto i principi. Fatti di questo genere avvengono con una ripetizione continua.


Alcuni particolari più completi li abbiamo raccolti dal figlio stesso del professore, Adolfo Di Bella.


Mondini: Signor Adolfo Di Bella, io ho intervistato suo padre e gli ho domandato di chiarirmi alcuni spiacevoli episodi che gli sono occorsi. Mi è sembrato che non volesse scendere nei particolari, che fosse un po' evasivo. Chiedo se lei può essere più preciso riguardo ai tempi, ai luoghi, alle modalità.

A. Di Bella: Il primo episodio di avvelenamento risale al 1974. Nel dicembre del 1973 si era tenuta una conferenza a Latina, presente il professor Campanacci, nel corso della quale mio padre aveva presentato le basi teoriche della sua ricerca, che allora riguardava quasi esclusivamente i tumori liquidi, in particolare citando sette casi di leucemie e piastrinopenie completamente risolte con l'uso di melatonina. In seguito a quest'annuncio, abbondantemente diffuso dalla stampa italiana ed estera, mio padre ha subito le seguenti contromisure:


  1. tentativo di togliergli la cattedra, incarico che veniva annualmente riconfermato; tentativo andato a vuoto, dopo un intervento di carattere legale.
  2. tentativo di avvelenamento, nell'estate dello stesso anno, mediante esteri fosforici messi nell'acqua che beveva. I tentativi sono stati due; mio padre si è salvato solo grazie alle contromisure mediche che ha preso; l'acqua è stata analizzata, c'è stato un testimone dell'avvelenamento, noi sappiamo chi ha introdotto le sostanze, non possiamo dimostrarlo legalmente, ma conosciamo anche la persona dalla quale era venuta la disposizione.

Successivamente, non posso precisare la data, ma comunque tra la fine del '74 e l'estate del '75, ci sono stati tre incidenti stradali - mio padre praticamente è stato investito per tre volte - che per la dinamica dell'incidente e la distrazione incredibile degli automobilisti, può fare supporre, anche volendo edulcorare, una volontà di offendere.


Sono seguite una serie di intimidazioni molto gravi, delle quali noi figli non siamo perfettamente a conoscenza, perché sono sempre state celate da mio padre; supponiamo che si trattasse di minacce rivolte anche a noi, ma non lo posso dimostrare. L'ultima delle minacce messe in atto è avvenuta l'otto od il nove di aprile nel 1996. Mio padre tornava da un congresso a Sichas, in Spagna, al mattino alle 6,30, come fa di solito, veniva in studio, dove aveva dato appuntamento alle prime persone.


Mondini: Più che una minaccia è stata un'aggressione.

A. Di Bella: Sì un'aggressione. Io sono stato chiamato verso le 8, mio padre era ricoverato, mi hanno parlato di incidente, ricoverato in neurochirurgia; presentava una ferita al capo, commozione cerebrale, sono stati necessari diversi punti di sutura. L'aspetto che ci ha subito incuriositi ed insospettiti - compresi gli amici e mio fratello - è stato che mio padre non presentava altre ferite di alcun tipo. La bicicletta era integra. Solo una caduta rovinosa può provocare ferite di questa entità. Successivamente, parlando con un ufficiale dei Carabinieri, che conoscevamo per motivi di amicizia..., l'ufficiale ha esaminato la ferita, ha voluto conoscere i particolari della dinamica, ha osservato la bicicletta ed è stato perentorio: colpo con un bastone o, molto più probabilmente, con una calza riempita di sabbia o di monete. Non ha dubbi.


Mondini: Può indicarmi il nome di questa persona?

A. Di Bella: Non posso, perché essendo un paziente di mio padre, debbo rispettarne il segreto professionale. Altro aspetto strano, ma di per sé sufficiente a suscitare perplessità, il fatto che è arrivata una segnalazione al pronto soccorso, da una persona che non si è qualificata, è stata una telefonata rapida.


Secondo l'opinione dell'ufficiale di cui parlavo prima, la volontà non era di uccidere, ma di intimorire.


Ci ha fatto osservare che se avessero voluto uccidere, a quell'ora lo avrebbero potuto fare senza problemi. Una persona di una certa età, che al mattino presto, in bicicletta, si reca allo studio, può cadere e c'era una copertura veramente notevole da chi poteva temere conseguenze da questo gesto. Poi ci sono state altre strane visite notturne e messaggi mandati a dire, come si usa fare da parte di "uomini d'onore", che non vogliono avere fastidi da persone che non appartengono al loro stesso genere.


Invece, un'altra offesa durata per oltre vent'anni, è stata costituita da una diffusione discreta e velenosa di calunnie di ogni genere: oncologi ed ematologi dicevano ai pazienti, che per un motivo o per l'altro chiedevano informazioni, che "il cosiddetto professor Di Bella" non era "nemmeno laureato", negando le sue lauree e le sue docenze, oppure che era "un medico radiato dall'Ordine". Le più benevole dicevano che era un teorico, un fisiologo, un docente che si era interessato di cose che non era in grado di capire, oppure che era uno stregone, o un omeopata.


Mondini: Dire "un omeopata" era come un'offesa?

A. Di Bella: Sì, lo dicevano con tono offensivo e siamo arrivati alle fantasie più sfrenate; la prescrizione di melatonina da parte di mio padre, sarebbe stata dovuta ad uno strano comparaggio con un farmacista di Bologna, il solo in grado di procurare la melatonina addizionata ad altre sostanze che usa mio padre per le terapie neoplastiche. Addirittura avevano calcolato alla lira i guadagni derivati da tale accordo.


La più curiosa era che mio padre, nel corso della guerra non si sarebbe trovato in Grecia, dove in realtà era, a dirigere un ospedale da campo ed a godersi le comodità della malaria, bensì "faceva esperimenti sugli Ebrei" in un fantomatico campo di concentramento in Italia. Questo dimostra, da un lato la malvagità di queste persone, dall'altro la loro stupidità. Ritengo che fra questi due aspetti vi sia una perfetta simbiosi.


Mondini: Ha il nome delle persone che hanno messo in giro queste calunnie?

A. Di Bella: L'ultima di cui ho parlato, ritengo debba essere riconosciuta, con particolare demerito, alla classe medica ospedaliera universitaria, in particolare a quella di Modena e personalmente credo che una delle maggiori cause di morte a Modena, sia il locale Policlinico, la malattia da sola mieterebbe meno vittime. Per altro, le voci sul cosiddetto comparaggio sulla melatonina, sono venute da diverse parti, anche da un celebre farmacologo, noto per i suoi bizzarri gusti sessuali, che con molta sapienza, insinuava che la melatonina serve soprattutto a chi la fabbrica, omettendo invece le copiose riconoscenze che erano giunte a lui stesso dalle multinazionali del farmaco. Inoltre, alcuni oncologi ed ematologi; senza generalizzare, perché ci sono anche stati dei fulminati sulla via di Damasco, soprattutto nell'ultimo mese.


Testimonianze davvero "edificanti" e che giustificano perché siano stati gli stessi pazienti, curati e guariti dal professore, a dare corpo all'Associazione Famiglie Pazienti Oncologici di Bergamo e all'Associazione Nazionale Famiglie Contro il Cancro di Trento, che stanno raccogliendo ogni forma di notizie sulla melatonina, oltre alle cartelle cliniche, che il professore, per correttezza, non consente a nessuno di esaminare, affinché diventino prove inconfutabili a che la cura proposta dal professor Di Bella venga riconosciuta come valida a tutti gli effetti e secondo quelli che sono i canoni della ricerca tradizionale.


E' interessante, proprio in merito al parere che il mondo scientifico esprime sulla melatonina, valutare il contenuto della trasmissione Rotocalco, dedicata appunto al caso Di Bella, trasmessa dal canale televisivo Rete News. Proponiamo il testo integrale della trasmissione, dove sono messi a confronto i pareri di chi è contrario e le testimonianze di una serie di persone che, da malate che erano, sono guarite e sono tornate alla vita normale; persone di ogni età.


Il caso Di Bella da "Il Rotocalco"


Cesare Davide Cavoni:"Benvenuti a questa puntata di Rotocalco, una puntata speciale, dedicata a quello che è un vero e proprio caso, quello del professor Di Bella: medico fisiopatologo, che da oltre trent'anni cura pazienti affetti da tumore con metodi diversi da quelli della terapia ufficiale e soprattutto con risultati a dir poco sconvolgenti. Prima di vedere chi è il professor Di Bella, definito con la stessa facilità genio assoluto o folle, cominciamo a sentire alcuni pazienti, che ci introdurranno nel caso Di Bella".


  • 1° testimonianza: "Due anni fa il bambino venne ricoverato per l'asportazione di una tonsilla, che si era ingrandita in poco tempo. Da questa asportazione, con l'esame eziologico, fu messo in evidenza un linfoma di Burkitt. Gli si prospettava la tradizionale chemioterapia ed eravamo molto spaventati da questa. Sapevamo del professor Di Bella, su a Modena, ed abbiamo pensato di andare da lui. Siamo partiti subito e siamo andati dal professore che ci ha tranquillizzato. Ci prescrisse la terapia e alla domanda quanto sarebbe vissuto mio figlio, ci rispose: tutta la vita."
  • 2° testimonianza: "Nel maggio del '95, in seguito ad un'emorragia anale, a mio fratello era stata diagnosticato un adenocarcinoma al colon ed al retto. Ci siamo rivolti subito ad un chirurgo che nel giro di quindici giorni lo ha operato, chiedendo anche l'esame istologico. Da questo è risultato che, su undici linfonodi prelevati, quattro erano sede di metastasi e quindi mio fratello doveva effettuare un ciclo di chemioterapia, anche perché aveva degli angiomi al fegato. Nonostante la chemioterapia, ci era stato detto che nel 90% dei casi si sarebbe riformato nel giro di pochi mesi. Abbiamo così sentito altri medici, che hanno confermato quello che ci era stato detto dall'oncologo che aveva operato mio fratello. A quel punto, ho preferito sentire il professor Di Bella, che conoscevo da parecchi anni. Il professore, dopo aver letto la cartella clinica, è stato molto chiaro e ci ha detto che potevamo seguire due vie: o la chemioterapia, nel qual caso si sarebbe riformato lo stesso, oppure seguire la sua terapia; però dovevamo essere molto convinti e precisi, perché le sue cure sono lunghe e precise. Dopo un anno e mezzo di cura, mio fratello sta bene e non gli si è riformata nessuna metastasi, né al fegato né in alcuna altra zona e, dopo un mese e mezzo di cura, è tornato tranquillamente al suo lavoro".
  • 3° testimonianza: "Avevano diagnosticato un carcinoma all'esofago, allora, per questo, dovevo essere sottoposto ad un intervento. Mi hanno curato, mi hanno fatto delle chemioterapie, due cicli, per un totale di nove chemio, poi ho fatto ventinove radioterapie. Mi hanno dimesso nel luglio del '95 e mi hanno prescritto delle cure. Nel frattempo ho appreso, tramite mio fratello, che aveva registrato un programma radiofonico, le cure che faceva il professor Di Bella a Modena. Ascoltando questa registrazione, mi sono convinto che non si trattava delle solite prese in giro, ma ho sentito che si trattava di una cosa seria. L'importante è che Di Bella mi sta facendo rivivere".

Cavoni: "Ma allora chi è Di Bella e, soprattutto, quali sono i suoi metodi, così osteggiati dalla terapia ufficiale, per curare i tumori"? Siciliano, 84 anni, laureato in medicina nel '36, Di Bella, a soli 24 anni, è già docente di fisiologia umana all'Università di Parma, a 27 è aiuto ordinario alla cattedra di fisiologia umana di Modena ed a 35 anni consegue la libera docenza in fisiologia umana e in chimica biologica. A Modena, dove tuttora vive, prosegue la sua promettente carriera, poi, negli anni '60, la svolta nei suoi studi: si avvia a dimostrare che l'aumento delle piastrine, determinato dalla stimolazione delle abenule, due formazioni nervose localizzate in una zona del cervello denominata epitalamo, era dovuto in parte ad una sostanza prodotta dal cervello, un ormone chiamato melatonina. Ben presto, le terapie del professore si estenderanno alle leucemie, ai linfomi ed anche ad altri tipi di tumori".

Prof. L. Di Bella: "Io li ho chiamati metodi biologici, contrariamente a quelli ufficiali, che sono prevalentemente di chemioterapia. Questo vuol dire distruggere le cellule neoplastiche con sostanze chimiche; metodo biologico vorrebbe dire sfruttare la biologia di queste cellule, per creare un ambiente sfavorevole, non ucciderle, ma condurle a distruggersi, a causa dell'ambiente sfavorevole in cui si trovano all'interno dell'organismo. Ogni cellula, per vivere, ha bisogno di un certo numero di fattori, che sono relativi alla vita stessa della cellula, però la cellula, oltre che vivere, deve anche riprodursi ed una delle caratteristiche essenziali del tumore, è una riproduzione antieconomica, disordinata, abnorme. Quindi, i fattori che occorrerebbe guardare, sono quelli relativi alla moltiplicazione di queste cellule; per moltiplicarsi, la cellula ha bisogno di fattori che ne stimolano la riproduzione. Sono i cosiddetti fattori di crescita, quindi uno dei mezzi su cui io mi baso, è quello dell'eliminazione di questi fattori. Uno dei più potenti fattori di crescita, è l'ormone della crescita dell'ipofisi anteriore ed allora propongo l'uso di sostanze che bloccano la produzione di questo ormone".


Cavoni: "Professore, la pietra dello scandalo, per così dire, è rappresentata dalla melatonina. Come viene usata ed a cosa serve? Ce lo può spiegare?

Prof. L. Di Bella: "La melatonina è una sostanza semplice, che è stata isolata nel '58 da Lerner e si ottiene sinteticamente. La quantità che noi formiamo è di qualche milligrammo nelle 24 ore; la melatonina è una sostanza che ha una quantità immensa di azioni ed è molto tempo che io sostengo che la melatonina da sola non guarisce nessun tumore, però dico anche che senza melatonina è difficile guarire un tumore. In altre parole, è un fattore essenziale e necessario, ma non sufficiente da solo".


Cavoni: "Bisogna agire con una combinazione"?

Prof. L. Di Bella: "Con una quantità di altri fattori, tra cui anche i fattori di crescita di cui ho parlato prima, ovvero dei fattori che intervengono negativamente sulla crescita dei tumori o che intervengono sui tumori normalizzando la vita e le condizioni di vita del tumore e che non hanno effetto tossico, almeno nelle dosi in cui noi li possiamo adoperare. Il concetto della chemioterapia viene completamente accantonato, con il sistema che adotto io".


Cavoni: "Ma questo è possibile a qualsiasi stadio del tumore?"

Prof. L. Di Bella: "Cambia a seconda dello stadio, anche per questo motivo: il tumore nasce con certe caratteristiche anatomofisiologiche; man mano che procede, la vita stessa del tumore cambia. Ci sono tumori, come ad esempio i microcitomi del polmone, che sono maligni, forse i più maligni del polmone, che ad un certo momento cominciano a formare niente meno che un ormone antidiuretico. Allora, curare un tumore di questo genere, senza tenere conto anche delle evoluzioni del biochimismo nella fisiologia del tumore, è improprio. Bisognerebbe tenere conto, non solo delle caratteristiche di nascita del tumore, ma anche dell'evoluzione che, nel corso della vita stessa del tumore, esso viene ad assumere. Si parla quindi di tumori, di ormoni che possono formare i tumori, di fattori di crescita che possono formare il tumore e che si chiamano fattori "paracrini", cioè quelli che si svolgono a livello delle cellule vicine; oppure un tumore forma dei fattori che stimolano la crescita del tumore stesso (autocrini). Queste cose cambiano le caratteristiche rispetto a quelle iniziali. Se non si ha una visione così squisitamente dinamica della vita e della fisiologia del tumore, c'è sempre il rischio di sbagliare. Il tumore di domani non è il tumore di oggi o di ieri; quindi anche i mezzi per poterlo aggredire ed interromperne la vita e le caratteristiche, cambiano con il tempo".


Cavoni: "In seguito alle sue scoperte, il professor Di Bella tenterà di informare la comunità scientifica dei risultati raggiunti. Terrà relazioni a Tokio nel '79, a Brema nell'80 ad Atene nell'81 e a Vancouver nell'86.


Nessuno sembra dar credito a queste scoperte, tanto che, ad un certo punto, il professore scrive: "Dovunque è possibile, abbiamo esposto i nostri risultati, notando una diffusa freddezza, incomprensione, addirittura ostilità. Le ragioni di questo atteggiamento sono numerose e non tutte confessabili. Al ritorno dai congressi, spesso rimanevamo dolorosamente meravigliati, nel constatare l'ignoranza di elementi di fisiopatologia, da parte delle personalità più in vista per iniziativa e per eleganza di loquela o complessità di ricerche purtroppo sterili".


Quando dice abbiamo, il professore si riferisce anche alla sua giovane assistente, scomparsa prematuramente, Maria Teresa Rossi, chiamata affettuosamente Dede, divenuta in breve, da allieva promettente a scienziata di statura internazionale. Bisogna aspettare il 1988, perché giungano i primi timidissimi riconoscimenti. In una sua relazione, Russel Reiter, del Dipartimento di Biologia Cellulare dell'Università del Texas, ammette che il lavoro di Di Bella è stato ingiustamente ignorato dalla comunità scientifica. Intanto egli continua a curare con successo migliaia di pazienti. I suoi detrattori, gli scettici, parlano di casi sporadici e comunque non documentati, che non costituirebbero materiale scientifico probante, da poter essere comparato con i dati della medicina ufficiale. Ecco il punto: che cosa pensa la medicina ufficiale dei metodi del professor Di Bella?"

Prof. Edmondo Terzoli, primario di oncologia all'ospedale Regina Elena di Roma: "E' una vita che sento parlare di terapie alternative ed è una vita che me ne interesso e non faccio nomi. Le conosciamo tutte.


Fino ad oggi vi sono state solo delusioni e nessun successo; ma non dobbiamo essere chiusi ad idee nuove e rivoluzionarie, anche idee che non coincidono esattamente con le nostre. Oggi, parlare dei trattamenti alternativi... bisogna cambiare la filosofia dei trattamenti. Dobbiamo essere pronti a questi trattamenti; tutto questo, a patto che vi sia una solida base di ricerca e di risultati".


Cavoni: "Quindi lei, ad un paziente, non consiglierebbe mai una terapia del genere"?

Prof. Terzoli: "Io onestamente, una terapia secca, no. Non mi scandalizzo però se un paziente, oltre a seguire un trattamento, che noi riteniamo per quella malattia il più giusto, aggiunge qualche cosa che non sia puramente nociva, questo può anche essere fatto. Non lo farei in modo così estemporaneo ma, se io fossi lo sponsor del trattamento, mi affiderei ad una ricerca prospettica; solo così potrei dire se questo farmaco ha un senso, oppure no".


Cavoni: "Cosa pensa lei delle terapie cosiddette alternative, che prevedono l'uso di melatonina, associata ad altri farmaci?"

Dott. Paolo Nola, medico chirurgo: "Sono tecniche interessanti e sono tali da meritare comunque un'attenzione da parte del mondo scientifico. Se parliamo in particolare della tecnica di associazione di melatonina, della somatostatina e altri farmaci, devo dire che io mi sto interessando e sto seguendo persone che praticano questa terapia. Anzitutto, bisogna dire che la melatonina è un ormone, veicolato nel sangue, attivamente utilizzato a livello cellulare e che regolarizza, in certa maniera, i vari metabolismi delle cellule. La somatostatina è universalmente riconosciuta come un'importante tecnica terapeutica di tumori neurosecernenti, carcinoidi, e viene normalmente usata, in esperimenti in vitro, anche su tumori solidi non secernenti, dove sembrerebbe avere un effetto inibitorio sulla crescita. L'associazione è fondamentale, insieme ad altre sostanze, quali i retinoidi, anch'essi usati in alcune forme neoplastiche, come inibitori di radicali liberi, come sostanze antiossidanti, unite anche a sostanze chemioterapiche, a micro dosi. L'insieme di queste tecniche merita la nostra attenzione, poiché mi è capitato personalmente di riscontrare come alcuni pazienti, che hanno utilizzato questa combinazione, hanno ottenuto una buona sopravvivenza, una buona situazione organica e, radiologicamente e clinicamente, una remissione della loro malattia".


Cavoni: "Da una parte dunque metodi chemioterapici, i mezzi più efficaci e più evoluti, dall'altro la medicina alternativa dei metodi biologici, che rifiuta completamente l'uso della chemioterapia".

Prof. L. Di Bella: "Io, fondamentalmente, rifiuto la chemioterapia. L'individuo che ha ricevuto la chemioterapia è meno responsivo ai metodi che io, in un secondo tempo, sono costretto ad adoperare. D'altra parte, c'è ancora da tenere presente che il chemioterapista si fonda, per affermare la bontà dei suoi metodi, sulla riduzione di massa del tumore, a volte anche la scomparsa del tumore, senza tenere in considerazione la ripresa, a volte anche ad un mese solo, di un tumore, che risponde anche meno di prima al secondo ciclo e poi al terzo e così via. Poi, alla fine, quasi rassegnatamente, il chemioterapista dice che non risponde più. Quindi non c'è più nulla da fare. Un'altra caratteristica che ho creduto di trovare, è la maggior frequenza con cui un tumore, trattato con chemioterapia, si metastatizza. Credo, non ho cifre, ma credo di poter affermare, con la mia esperienza, che le metastasi sono molto più frequenti e più ravvicinate in tutti i soggetti trattati con chemio".


Cavoni: "Infine, negli spazi che si aprono in questa lotta, in questo scontro a distanza fra teorie che sembrano inconciliabili, c'è anche chi, giovane per entusiasmo e passione, scende in campo direttamente, scegliendo una strada da seguire, una strada al momento assai scomoda".

Dott. Mauro Madarena, oncologo all'Ospedale Forlanini di Roma: "Ci si metta nei panni di quelli che si stanno curando, con regressioni importanti, addirittura con guarigioni assolutamente documentabili. Qui non parliamo di fantascienza, ma purtroppo di una realtà vera e cruda. Ci si metta nei panni di queste persone, che ad un certo punto, la sostanza che il medico aveva loro dato e che li faceva guarire, non la si può più comprare in farmacia, perché non la si può più dare. Di punto in bianco, qualcuno ha deciso che devi morire. Allora si ritorna alla tradizionale chemio. Ma ormai questi pazienti sono quelli che non possono più farla, che hanno fatto il secondo, terzo, quarto ciclo di chemio, senza nulla ottenere. Un medico che volesse portare avanti un gruppo di medici che facesse una ricerca sulla melatonina - ma è così per tutti i farmaci - se non ha la richiesta ufficiale da parte di un'industria farmaceutica, inoltrata al Ministero della Sanità, non può fare la ricerca. Quindi, se all'industria non interessa questo tipo di sostanza, la ricerca non si fa".


Prof. L. Di Bella: "Rigettando la chemioterapia, i metodi che bisogna adoperare per impedire, ostacolare, modificare l'accrescere del tumore, sono tanti e ciascuno di questi metodi incide su un aspetto particolare della vita del tumore. L'aspetto dell'azione di un determinato farmaco interferisce con l'aspetto dell'azione di un altro farmaco e così via. (....) Per questo, deve essere un medico, un oncologo, deve essere un medico internista, tra i migliori che si possano immaginare, perché deve poter svelare quello che può accadere all'ammalato nel corso della malattia".


Cavoni: "In conclusione, il castello accusatorio, nei confronti del professor Di Bella, sembra crollare.


Ci troviamo di fronte ad un uomo dalla cultura medica enciclopedica, che visita gratuitamente i pazienti, che, come abbiamo sentito, riesce a guarire. Riguardo ai dati che la medicina ufficiale dice inesistenti, noi abbiamo potuto constatare dalle immagini, che esistono le cartelle cliniche e sono a migliaia, raccolte con cura dal professore nel corso degli anni; per rispettare il segreto professionale, che lo lega ai pazienti, il professore non vuole renderli noti; in questo caso però, sono i pazienti stessi che stanno raccogliendo cartelle cliniche, per procedere ad un confronto con i dati dell'oncologia tradizionale e quindi calmare le animosità degli scettici. L'Associazione Famiglie contro il cancro, questo il nome del gruppo dei pazienti di Di Bella, sta cercando di far conoscere a tutti le nuove terapie e molti medici stanno aiutando l'Associazione nella creazione di un centro servizi e di vari studi medici".


Prof. Di Bella: "Io non direi nulla, perché mi sembrerebbe quasi di autoincensarmi, non è stato mai nel mio carattere. Io mi sono inchinato ai dati che, man mano, io stesso potevo raccogliere ed il primo a sorprendermi, sono stato proprio io. Ho tentato alcuni metodi, che ancora adopero, per caso. Davanti al fatto che sembrava che non ci fosse più nulla da fare, quello che proponevo era nuovo e non era tossico: due ragioni essenziali perché io potessi adoperare questo metodo. Una parte dei risultati ottenuti non esprimono la mia capacità ma la fortuna che ho avuto ad assistere ad una determinata evenienza. E' il caso".



Per tornare all'A.F.P.O., è molto interessante leggere quanto viene scritto in un volantino del maggio scorso (1996). "Il professor Di Bella non ha mai mancato di comunicare i risultati delle sue terapie ed i presupposti teorici che ne stanno alla base, nelle sedi più appropriate, cioè i Congressi e le pubblicazioni scientifiche; malgrado ciò, per la Medicina Ufficiale il professor Di Bella non esiste e non è mai esistito, così come non esistono tutte quelle persone, che ascrivono a merito delle sue terapie, l'essere ancora in vita e persino guarite". E più avanti si continua: "Se, infatti, si ritiene che le terapie del professor Di Bella si basino su presupposti erronei, o su dati inattendibili, allora, già da molto tempo, almeno uno degli esponenti dell'oncologia italiana, avrebbe dovuto sentirsi in dovere di esprimere e motivare il proprio dissenso. Se, invece, c'è anche solo la semplice possibilità che queste terapie risultino veramente più efficaci, meno tossiche e meglio tollerate, allora non si capisce perché non siano state finora sperimentate e adottate su vasta scala".


A questa domanda che, con la voce di chi soffre, inchioda alle proprie responsabilità il mondo scientifico, o almeno quello che si definisce tale, risponde forse lo stesso professor Di Bella ("Di Bella: il cancro è un affare, guarirlo non conviene" Il Messaggero 15 giugno 1996). "Il tumore è una malattia ricca, far guarire dal cancro, non è poi così conveniente". La verità delle asserzioni del professore modenese, insieme con quelle dell'AFPO, sono avvalorate dal fatto che un decreto legge del 25 marzo scorso (1996), vieta in pratica l'uso della melatonina. "Questa circolare è una vergogna, tuona Di Bella, la melatonina non guarisce nessun tumore, ma per la cura del cancro è fondamentale, è un farmaco non sufficiente, ma necessario". I pazienti di Di Bella si sono mobilitati ed hanno chiesto a viva voce che la melatonina si possa prescrivere e vendere liberamente, anche in Italia. "Limitare la libertà del medico, non è un atto civile, aggiunge Di Bella, ma di interessi ce ne sono tanti". Anche il dottor Paolo Lissoni, specialista, noto in tutto il mondo per aver abbinato la terapia tradizionale alla melatonina, ha affermato in merito al decreto antimelatonina: "Questo decreto introduce due principi gravissimi: primo, che è meritevole di indagine solo ciò che il mercato (cioè le case farmaceutiche) ritiene valido; secondo, la ricerca viene accentrata nelle mani del Ministero della Sanità, trasformato in una sorta di KGB della scienza". (Il Giorno, 16 giugno 1996 p. 10).


Poiché alcuni baroni della Medicina, hanno sostenuto (e taluni persistono tuttora in tale opera di denigrazione) che Di Bella non sarebbe neppure laureato, vogliamo ricordare un breve curriculum scientifico e didattico del Prof. Luigi Di Bella, tratto da "Non Morirai di questo male" di Mauro Todisco, Edizioni Sestante 1995.


N.B. Non sono ovviamente compresi in tale elenco i riconoscimenti conferiti da Università italiane e straniere, nonché quelli di stati e governi, ottenuti negli ultimi mesi.


  • Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Bari con 110/110 e lode, il 14 luglio 1936.
  • Abilitato all'esercizio della professione, lo stesso anno, nell'Università di Parma.
  • Dal 1936 al 1939 è Aiuto incaricato nell'Istituto di Fisiologia Umana dell'Università di Parma.
  • Nel luglio del 1939 è Assistente ordinario nell'Istituto di Fisiologia Umana dell'Università di Parma, dopo aver superato il Concorso nazionale per Assistenti.
  • Dal 1939 al 1977 è Aiuto ordinario alla Cattedra di Fisiologia Umana dell'Università di Modena.
  • Dal 1943 ad oggi è Incaricato del Corso di Fisiologia Generale per gli studenti di Scienze Naturali, Scienze Biologiche e Farmacia nell'Università di Modena.
  • Nel 1948 consegue la libera docenza in Fisiologia Umana.
  • Nel 1948 consegue la libera docenza in Chimica Biologica.

Gli vengono riconosciute le seguenti maturità:

  • scientifica e didattica, a maggioranza, per la Cattedra di Fisiologia Generale e Speciale degli Animali Domestici con Elementi di Chimica Biologica.
  • scientifica e didattica, ad unanimità, per la Cattedra di Fisiologia Umana.
  • scientifica e didattica, ad unanimità, per la Cattedra di Fisiologia Generale.

Fa parte inoltre della:

  • Società Italiana di Biologia Sperimentale
  • Società Italiana di Fisiologia
  • Società Italiana della Nutrizione Umana
  • Società di Medicina e Chirurgia di Modena
  • European Chemoreception Organization
  • European Pineal Study Group
  • New York Academy of Sciences
a cura di: Alberto Mondini